L’arbitro si ferma, guarda, ascolta, guarda meglio, decide. E poi spiega. A tutti, in diretta. Al pubblico dello stadio e a quello sul divano: è la grande novità arbitrale della Serie A di quest’anno annunciata in conferenza da Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di calcio di Serie A e B, insieme ad Antonio Zappi, presidente dell’AIA. “L’arbitro potrà spiegare direttamente allo stadio e in tv la decisione assunta dopo un intervento Var. È un passo avanti importante nella comunicazione, che già da anni curiamo con trasparenza. Adesso, però, le spiegazioni saranno in tempo reale, davanti a tutti. Dovremmo essere molto bravi a comunicare, cercheremo delle parole e delle formule uniformi, poi è chiaro che potranno esserci delle leggere sfumature diverse a seconda dei diversi arbitri e delle diverse personalità. Ci prepareremo a fondo soprattutto dal punto di vista comunicativo. Abbiamo un gruppo selezionato e vogliamo uniformare linguaggio e contenuti per essere chiari con il pubblico. Non esiste un tempo massimo per gli announcement in campo, perché ogni arbitro ha il suo stile, il suo linguaggio e i suoi tempi di reazione. Dobbiamo ancora lavorare per uniformare il contenuto delle spiegazioni, ma non metteremo limiti rigidi: conterà soprattutto la qualità della comunicazione”.
“Se c’è un errore che abbiamo commesso l’anno scorso – ha aggiunto il designatore – è stato quello di comunicare troppo poco. A volte abbiamo cercato di proteggere il gruppo anziché mostrare cosa realmente accadeva. E invece quando siamo trasparenti, la gente ci segue e ci capisce. Quest’anno saremo più aperti, più chiari. La spiegazione delle decisioni aiuta a far comprendere il nostro lavoro. È un punto su cui vogliamo migliorare ancora”.
“I migliori arbitri sono quelli che decidono in campo, a prescindere dal Var. Premieremo chi avrà il coraggio e la lucidità di assumersi le responsabilità senza demandare tutto alla tecnologia”, spiega Rocchi. “La tecnologia va usata bene e al momento giusto, ma non deve deresponsabilizzare gli ufficiali di gara. Continueremo a insistere su questo aspetto, soprattutto con i più giovani”.
E riguardo alle “regole d’ingaggio” della Var Rocchi dice che “è ora di passare dal chiaro e grave errore all’errore, se c’è un forte dubbio il Var deve richiamare l’arbitro, altrimenti a fine campionato ci lamentiamo dei mancati interventi. Noi siamo aperti al dialogo, ma non agli attacchi. Se dovessimo assistere a episodi aggressivi, saremo pronti a prendere anche molti provvedimenti disciplinari, soprattutto a inizio stagione, per dare un segnale forte. Abbiamo recuperato un’ottima cooperazione con i capitani e ci aspettiamo collaborazione anche da club e calciatori. Il confronto va bene, ma deve essere rispettoso. Nelle scorse stagioni alcuni messaggi non sono stati recepiti fino in fondo. Per questo, stavolta, saremo anche più severi”, scrive l’agenzia Dire all’indirizzo www.dire.it.
























