Gli antifascisti denunciano: “Idranti contro i passanti. Lacrimogeni nei balconi”.
Quella che si è conclusa ieri è stata una due giorni di manifestazioni e scontri che hanno attraversato il centro cittadino. Tutto è iniziato con il corteo nazionale del Blocco Studentesco, organizzazione giovanile di CasaPound.
Il Coordinamento Antifascista Cagliaritano ha denunciato quella che definisce una “militarizzazione della città” e ha convocato un corteo di risposta. Secondo il movimento, centinaia di persone tra studenti, lavoratori e cittadini si sono unite per ribadire la contrarietà alla presenza di gruppi neofascisti in Sardegna.
In un comunicato diffuso, gli attivisti hanno raccontato gli scontri con le forze dell’ordine: “La polizia ha risposto con idranti e lacrimogeni anche contro passanti e residenti. È stata un’operazione di repressione studiata per punire settimane di mobilitazione giovanile e sostegno alla Resistenza Palestinese”.
Il Coordinamento conferma quando denuncia da ReportSardegna24, cioè il lancio dei lacrimogeni sui palazzi nella zona di via Lanusei.
Il movimento antifascista attribuisce la responsabilità politica di quanto accaduto anche alla giunta comunale, accusata di non essersi opposta con decisione alla presenza di Casa Pound in città.
“Abbiamo visto ripetersi lo stesso copione del 2012 – affermano dal Coordinamento – quando le manganellate colpirono chi difendeva la memoria della Resistenza. Anche oggi la repressione colpisce l’antifascismo militante”.
Il comunicato del Coordinamento si chiude con un appello deciso: “Ora chiudiamo Casa Pound Cagliari. Il cammino è lungo, ma la determinazione cresce. Non arretreremo di fronte a chi semina odio nella nostra terra”.
Il movimento promette nuove iniziative e una mobilitazione costante contro la presenza neofascista, con l’obiettivo – dichiarano – di “difendere la dignità della Sardegna e di chi la abita”.






















