Parte La Notte dei Poeti e sarà Gianmarco Tognazzi, sabato 5 luglio alle 20 nell’area archeologica di Nora, sulla penisola che chiude a sud-ovest il golfo di Cagliari, ad inaugurare il festival del Cedac.
“Tramandare la memoria è una cosa che mi sta molto a cuore”, dice all’ANSA l’attore romano in scena con “Paul McCartney e I Beatles – due leggende”.
L’artista ripercorre la straordinaria carriera dei Fab Four: “Un gruppo storico – sottolinea – che ha cambiato il corso della musica. Dopo Elvis Presley e i Beatles è cambiata la percezione della società”. Sulle note del Duo Saverio Mercadante, con Rocco Debernardis al clarinetto e Leo Binetti al pianoforte, Tognazzi dà voce a sir Paul McCartney, autore di canzoni indimenticabili, da Yesterday a Michelle e Eleanor Rigby, Yellow Submarine, Lady Madonna, Hey Jude e l’intramontabile Let It Be. Un viaggio nella Swinging London con il recital dedicato ai quattro ragazzi di Liverpool che hanno dato inizio alla British Invasion, attraverso un’antologia di brani celeberrimi per riscoprire il fascino di melodie ammalianti e raffinate.
La folgorante parabola dei Beatles rivive nel racconto di Tognazzi, su testi di Rosa Sanrocco, tratti dall’autobiografia di Paul McCartney. “La conoscenza della storia è fondamentale, se non sai da dove tutto è nato, non puoi interpretare il presente e programmare il futuro”, afferma l’attore, già in tournée in Sardegna con L’Onesto Fantasma.
“Nello spettacolo, come Paul, mi soffermo sui rapporti interpersonali, oltre che sui successi individuali e di gruppo – racconta l’attore -, con ricordi e aneddoti divertenti: non è un semplice reading, nell’interpretare un ruolo è inevitabile una sorta di transfert e ci sono molti parallelismi tra le esperienze di una vita d’artista, nelle dinamiche del mondo della musica come nel teatro e nel cinema”.
Interprete versatile, apprezzato attore di cinema e di teatro, Tognazzi ha dimostrato il suo talento d’imprenditore con La Tognazza, l’azienda vitivinicola che gestisce con Alessandro Capria, concretizzando il sogno che fu del padre Ugo. “Il mio rapporto con il cinema e con la televisione è spesso legato alle relazioni interpersonali, alla stima e all’amicizia. Sono un professionista e non mi sono mai tirato indietro ma, come attore, vieni coinvolto in un progetto, mentre nel mondo del vino – spiega -, la mia seconda passione, dove ho ritrovato un certo tipo di filosofia di vita e un senso di convivialità, sono io che determino le sorti del gioco”.






















