“Laddove ci sarà la notizia, andremo, pronti a raccogliere e approfondire con gli inviati le storie che io e il gruppo degli autori sceglieremo di valorizzare.
Storie che avranno tutti i colori della cronaca”. È l’impegno di Gianluigi Nuzzi, che dal 1 settembre condurrà Dentro la Notizia, il nuovo programma di informazione del pomeriggio di Canale 5.
“Ci sarà la cronaca nera, sicuramente – spiega Nuzzi in una conversazione con l’ANSA – con tutte quelle declinazioni che impattano sulla vita dei cittadini: penso ai reati informatici, alle truffe agli anziani, alle violazioni delle banche dati. E poi ci saranno le storie positive, a lieto fine, quelle che danno la speranza, l’energia giusta per affrontare i problemi della quotidianità”. Il nuovo programma, in onda dalle 17 circa – che manderà definitivamente in pensione il format di Pomeriggio Cinque, dopo la rottura tra Mediaset e Barbara D’Urso e l’esperienza di Myrta Merlino – non sarà comunque uno spin-off di Quarto Grado, l’approfondimento sui casi irrisolti che Nuzzi conduce con successo nel prime time del venerdì di Rete4, confermatissimo per la prossima stagione: “Sarebbe sbagliato, perché il pomeriggio ha un pubblico diverso, con una curva di attenzione diversa e tempi diversi. Per me è una fortuna avere la possibilità di affrontare un lavoro nuovo, mettermi in gioco in un’altra fascia oraria, sulla rete ammiraglia dell’azienda”. La sfida con La Vita in Diretta su Rai1? “Ognuno ha le sue specialità, le sue declinazioni – risponde il giornalista e scrittore -. Penso a costruire un programma lungo i binari indicati. Con molto rispetto della concorrenza, noi facciamo il nostro: non siamo affacciati, ma vogliamo essere protagonisti”.
Nel video di lancio sui social Nuzzi ha tracciato l’obiettivo ambizioso del programma: mettere insieme i pezzi del mosaico per arrivare alla verità. “Ma questo – sorride – è solo il punto di partenza, alle parole devono seguire i fatti. E senza pregiudizi”. Dentro la Notizia parte il 1 settembre, anche per dare il tempo al pubblico di abituarsi alla novità: “Se fosse per me – confessa Nuzzi – inizierei anche domani mattina, ma ci vogliono i tempi tecnici”. Il 12 settembre tornerà anche Quarto Grado, condotto da Nuzzi con Alessandra Viero, che può contare su uno zoccolo duro di affezionati e ha chiuso una stagione brillante, arrivando a superare anche il 12%: “La nostra forza – sottolinea Nuzzi – è cercare di mettere in ordine i fatti, valorizzando gli elementi certi, individuando i dubbi, senza farsi rapire dalle sirene della suggestione che sono molto di moda sui social, indifferenti a chi soffre, a chi ha perso un parente, a chi cerca una verità, e sottraendosi a quella partigianeria imbecille che a volte vediamo in altri contesti. L’indagine su un omicidio non è una partita di calcio, non ci sono buoni e cattivi, ma persone che hanno commesso crimini, altri che sono coinvolte, altre ancora che possono dare un contributo importante specie in periodo in cui l’equilibrio si gioca molto sui temi della scienza e della tecnica. Penso al caso Garlasco, per esempio” con cui Quarto Grado ha spopolato, come le vicende Resinovich o Villa Pamphili.
“La forza di Quarto Grado è anche la squadra molto versatile, in grado di cambiare scaletta in corsa, girando su fatti appena accaduti, grazie alla forza degli autori e degli inviati che sostengono la narrazione all’impronta da parte del conduttore. E ne abbiamo avute tante brutte occasioni, dal Bataclan alle guerre alla malattia di papa Francesco. Non siamo la corriera dell’informazione, la littorina, abbiamo la capacità di aggredire i fatti trasformandoli in racconto. E fra noi c’è una grande armonia, che premia sempre”, spiega l’Ansa.
























