Fumi dalla Saras, si aggravano le ipotesi di reato

“Gli indagati restano due, ma le ipotesi d’accusa si aggravano nell’inchiesta sull’attività della Sarlux, la grande raffineria della famiglia Moratti sulla costa di Sarroch: ora i sostituti procuratori di Cagliari, Giangiacomo Pilia ed Enrico Lussu, indagano per inquinamento ambientale, disastro ambientale e ostacolo al controllo”, scrive Mauro LIssia su Il Fatto Quotidiano.

“Sarà il contenuto della consulenza tecnica irripetibile affidata agli ingegneri Paola Russo e Rodolfo Araneo a definire la posizione del presidente e amministratore delegato Settimio Guarrata e del responsabile del servizio salute, ambiente e sicurezza Walter Cocco, i due dirigenti iscritti al registro degli indagati insieme alla Sarlux, quest’ultima nella veste di responsabile amministrativa” … “I due consulenti dovrebbero consegnare gli esiti del loro lavoro nella prima settimana di ottobre, un lavoro molto atteso perché i dati e le informazioni raccolte nel corso dello scorso inverno dai carabinieri del Nas e dal Corpo Forestale hanno acceso i fari della Procura su una situazione che le associazioni ecologiste denunciano da anni e che ad aprile scorso ha dato origine a un esposto. Base dell’iniziativa giudiziaria sono i cosiddetti scarichi a blow down, ovvero il sistema che dovrebbe filtrare le sostanze potenzialmente inquinanti per l’atmosfera. Chi vive nella zona industriale di Sarroch, a pochi chilometri da Cagliari, conosce da sempre le due grandi torce dell’ex Saras, alla cui sommità si forma no alte fiamme. La Procura intende stabilire se ci sia stato inquinamento dal gas sprigionato dalle torce, con fumate nere, dal 2019 a oggi, e stabilire eventuali responsabilità”, prosegue il pezzo del Fatto.

“Non solo: i dati raccolti dagli investigatori lascerebbero spazio al sospetto che i vertici Sarlux abbiano cercato di ostacolare il controllo pubblico sugli effetti dell’attività di raffinazione. Mancherebbero infatti parte dei dati elaborati dalle centraline di controllo e risulterebbero dati non validati. Allo stato dell’indagine si tratta di elementi non ancora accertati, il lavoro dei consulenti servirà appunto a chiarire se la Sarlux sia rimasta, a partire dal 2019, nel perimetro della legalità oppure no, come sostengono le associazioni ambientaliste che hanno inviato l’esposto dopo le fumate nella raffineria dell’inverno scorso: Lidia Frailis, presidente dell’associazione Donne Ambiente Sardegna, tutelata dall’avvocata Alessandra Nocco del Foro di Cagliari, e Angelo Cremone, portavoce dell’associazione Sardegna Pulita, patrocinato dall’avvocato Riccardo Schirò”, conclude Mauro Lissia nel giornale diretto da Marco Travaglio.

 

 

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