Ha scelto la strada del silenzio Giovanni Piero Sanna, l’ex direttore della Conservatoria delle Coste della Sardegna finito ai domiciliari insieme alla sorella Maria Grazia e all’amico, il brasiliano Tiago Geissler Queiroz, accusati di aver sottratto circa 2 milioni di euro, destinati alla valorizzazione ed alla conservazione del patrimonio costiero dell’Isola.
Oggi era fissata l’udienza di convalida davanti alla Gip di Cagliari Claudia Falchi Delitala: sia Sanna che la sorella e l’amico si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Secondo l’accusa i tre, con l’aiuto dei due nipoti di Sanna, tutti indagati, dal 2020 al 2024 avrebbero sottratto i fondi destinati alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio costiero della Sardegna.
Per farlo avrebbero usato 13 fittizie associazioni culturali no profit rappresentate da diversi prestanome o da persone totalmente ignare dalle quali fatturavano progetti e conferenze, di fatto mai realizzati, per la promozione della cultura, della storia e del territorio della Sardegna anche attraverso collane di libri, documentari di cui venivano emesse le fatture ma che non venivano mai realizzati.
A far scattare le indagini, un esposto presentato dall’attuale direttrice dell’Agenzia, Maria Elena Dessì, nominata dalla Giunta Todde in sostituzione di Sanna, indicato dall’esecutivo Solinas e sospeso il giorno dell’arresto da ogni ruolo dirigenziale che aveva assunto dall’agosto 2024 al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, scrive l’Ansa.





















