Si chiude definitivamente la lunga e travagliata vicenda della Marangoni Meccanica, storica azienda meccanica roveretana specializzata nella produzione di macchine per la ricostruzione di pneumatici di grandi dimensioni.
L’epilogo è arrivato lo scorso 24 settembre, quando il Tribunale ha decretato la liquidazione giudiziaria dell’impresa, già in concordato preventivo e in attesa di potenziali compratori. Una decisione che di fatto segna il fallimento della società e la fine dell’attività produttiva.
A pagare il prezzo più alto sono i 40 lavoratori rimasti, dopo che una ventina di colleghi avevano già lasciato l’azienda negli ultimi mesi. Con la liquidazione, gli operai perdono il diritto alla cassa integrazione e restano sospesi in un limbo: potranno accedere all’assegno di mobilità solo una volta formalizzato il licenziamento o la dimissione.
Solo pochi anni fa, nel 2018, la Marangoni Meccanica contava 120 dipendenti. Poi una lunga fase di difficoltà economiche e di mercato ha ridotto progressivamente organico e prospettive, fino al punto di non ritorno. Ha contribuito alla crisi anche una mancata commessa con la Russia, dopo le sanzioni dovute alla guerra con l’Ucraina. Negli ultimi mesi, però, la Marangoni aveva cercato di ripartire su altri mercati, senza successo.























