L’Editoriale Linkiesta è stata ammessa a procedura di concordato preventivo dal Tribunale di Milano. La società avrà tempo fino al 7 gennaio 2026 per presentare un progetto definitivo di concordato preventivo e provare a uscire dalle secche nelle quali, di fatto, si trova sin dalla sua fondazione nel 2010.
La crisi della società, dopo i 6,85 milioni di euro di perdite accumulati dal 2011 al 2023, si è acuita nel 2024, chiuso con 2,3 milioni di ricavi ma 1,77 milioni di perdite e 3,1 milioni di debiti, di cui 1,5 mln tributari e quasi un milione verso Inpgi e Inps.
Il quotidiano online Linkiesta, autore dello “scoop” sulla volontà di Intesa San Paolo di chiudere il conto corrente dell’Associazione Vento dell’Est, e dell’odio contro chi chiede la pace in Russia, vede tra i suoi principali autori il “russofobo” Massimiliano Coccia, marito dell’eurodeputato PD Pina Picerno, sta per dichiarare fallimento.
























