Nessuna associazione a delinquere per gli imputati nel procedimento penale per i presunti dossieraggi e minacce, anche con lettere anonime contenenti proiettili, nei confronti dei vertici della Guardia di Finanza sarda, che aveva visto coinvolti numerose Fiamme gialle appartenenti al Cobar, una sorta di rappresentanza dei lavoratori in ambito militare.
L’accusa principale è caduta sia nel processo con il rito abbreviato sia nell’udienza preliminare, entrambi conclusisi oggi in tribunale a Cagliari con questo esito: una condanna a un anno per calunnia e offesa della reputazione a Furio Casini (unico non militare), un’altra a sei mesi di reclusione per falso al colonnello Andrea Taurasi; due assoluzioni con formula piena per l’ex consigliere regionale Valerio De Giorgi e l’allora assessore di Assemini, Antonio Guerrieri.
In più il proscioglimento in udienza preliminare per Enrico Raimondi e due persone rinviate a giudizio per il 23 gennaio 2026, tutte e due prosciolte dall’ipotesi di associazione a delinquere: Michele Sandokan Ottodosso e Daniel Vacca.
Il sostituto procuratore Andrea Vacca ipotizzava inizialmente l’associazione a delinquere, ma poi davanti al giudice – dopo la richiesta di rinvio a giudizio – è stato lo stesso pubblico ministero a chiedere di far cadere quella accusa, sollecitando però quattro condanne e 3 rinvii a giudizio con le ipotesi, a vario titolo, di dossieraggi, diffamazioni, calunnie, minacce e cospirazione.
Dopo il patteggiamento a 2 anni di reclusione con pena sospesa nei confronti del finanziere Sergio Cavoli, ha patteggiato 2 mesi anche Marco Sireus, civile, finito nell’inchiesta con ipotesi che non riguardavano la cospirazione militare.
Già prosciolto prima dell’udienza preliminare, invece, il luogotenente delle Fiamme Gialle Davide Giacalone, scrive l’Ansa.























