La Giunta regionale ha approvato la delibera che dispone l’intitolazione di sale e spazi regionali aperti al pubblico a donne sarde illustri, riconoscendone i meriti scientifici, letterari, politici, artistici e giuridici e dando concreta attuazione a una delle misure previste dal Piano per la Parità di genere della Regione Autonoma della Sardegna.
“Con questa delibera la Regione compie una scelta chiara e concreta: riconoscere, anche attraverso i luoghi delle istituzioni, il contributo fondamentale delle donne alla storia, allo sviluppo e alla crescita civile della Sardegna”, dichiara l’assessore alla Programmazione e Bilancio, Giuseppe Meloni. “Si tratta di un atto di giustizia e responsabilità pubblica, che restituisce visibilità a figure femminili che hanno inciso profondamente nella vita sociale, culturale, scientifica e politica dell’Isola. Dare loro spazio significa costruire una memoria più completa e offrire alle nuove generazioni esempi concreti di impegno, competenza e cittadinanza attiva”.
L’iniziativa si inserisce nel quadro del Piano per la Parità di genere della Regione Autonoma della Sardegna, come azione volta a rendere visibile il contributo femminile nei luoghi simbolici dell’amministrazione pubblica e a rafforzare una cultura istituzionale più equa e inclusiva.
Il progetto di intitolazione è l’esito di un percorso partecipato, trasparente e inclusivo, diretto dal Centro Regionale di Programmazione attraverso un apposito gruppo di lavoro e un tavolo tecnico di confronto istituzionale che ha coinvolto istituzioni, organismi di parità, rappresentanze sindacali e soggetti impegnati sui temi delle pari opportunità e dell’uguaglianza di genere. Questo tavolo ha permesso di condividere criteri, obiettivi e modalità di attuazione dell’iniziativa, rafforzandone il valore collettivo.
In fase di avvio l’iniziativa prevedeva l’intitolazione di almeno tre sale regionali aperte al pubblico. A seguito della ricognizione effettuata e del contributo emerso dal percorso di confronto, il progetto è stato ampliato a otto spazi complessivi, all’interno del Sistema Regione.
Le sale e gli spazi saranno intitolati a Linetta Serri, insegnante e consigliera regionale per dieci anni (fra il 1984 e il 1994), vicepresidente dell’Assemblea, presidente della commissione Diritti Civili, sindaca per due mandati del suo paese (Armungia) e presidente dell’Anci Sardegna; Cecilia Contu, segretaria nazionale del Partito Sardo d’Azione dal 1994 al 1995 e presidente della Provincia di Cagliari dal 1992 al 1995; Giuliana Minuti, sociologa fondatrice, alla fine degli anni ‘50, della Cooperativa Allevatrici Sarde, la più grande coop femminile d’Europa, che diede poi vita ai primi agriturismi in Sardegna; Paola Pau, dirigente della Direzione Generale delle Politiche Sociali della Regione Sardegna; Franca Valsecchi, professoressa algherese, botanica e studiosa, tra le prime a proporre la salvaguardia della biodiversità e grande sostenitrice dell’istituzione del Parco di Porto Conte; Maria Giacobbe, scrittrice nuorese, autrice di numerose opere tra cui “Diario di una maestrina” del 1957, tradotta in 15 lingue che vinse il Premio Viareggio; Eva Mameli Calvino, sassarese, prima donna a vincere una cattedra di Botanica e madre di Italo; e alle Sigaraie della Manifattura Tabacchi di Cagliari, figure che rappresentano ambiti diversi e rilevanti della vita sociale, culturale, scientifica, politica e professionale dell’Isola. Le intitolazioni riguarderanno sale istituzionali, spazi culturali e luoghi pubblici distribuiti sul territorio regionale, rendendo questa iniziativa parte integrante della vita quotidiana delle istituzioni.
L’iniziativa si affianca alle altre azioni previste dal Piano per la Parità di genere del Sistema Regione, tra cui l’elaborazione del Codice etico contro ogni forma di violenza, molestia e discriminazione, le misure per il miglioramento del benessere organizzativo e il coordinamento delle politiche regionali secondo il principio del gender mainstreaming.
Con l’approvazione di questa delibera, la Regione conferma il proprio impegno a promuovere un’amministrazione sempre più inclusiva, partecipata e responsabile, capace di valorizzare la memoria collettiva e di orientare il cambiamento culturale in una prospettiva di equità e condivisione.






















