Doppio spettacolo di danza al Teatro Civico di Sassari per la serata conclusiva di Primavera a Teatro 2025, la rassegna coreutica diretta da Livia Lepri. Sabato 7 giugno alle 20.30 sul palcoscenico di Palazzo di Città andrà in scena “Eco di silenzio” della compagnia veneta Fabula Saltica seguito da “Blue” di Ariella Vidach Aiep di Milano.
“Eco di Silenzio” è una performance che esplora l’intimo vissuto di chi affronta ogni giorno il disturbo d’ansia sociale. Attraverso un linguaggio corporeo innovativo e un movimento profondamente evocativo, la coreografia dà voce a ciò che spesso rimane inespresso: la fragilità, le tensioni interiori e il tumulto emotivo di chi vive nella morsa della fobia sociale.
La performer Cassandra Bianco, accompagnata dalle musiche di Nicola Campanella, condurrà lo spettatore in un viaggio emozionale intenso, in cui si alternano momenti di isolamento soffocante, esitazione profonda e vulnerabilità. L’ideazione e la coreografia sono di Esenco Dance Movement.
Le sequenze di danza, cariche di espressività e delicatezza, si fondono con pause che vibrano di tensione sospesa, creando un ritmo che riflette il battito irregolare dell’ansia e la lotta costante per ritrovare un barlume di speranza.
La rappresentazione tersicorea non si limita a rappresentare la sofferenza. È una celebrazione della resilienza, una poesia in movimento che onora la forza nascosta dietro ogni sguardo evitato, ogni parola taciuta.
Lo spettacolo invita lo spettatore a immergersi nel proprio vissuto, a riflettere sull’importanza di abbracciare le proprie fragilità e a riconoscere la bellezza che nasce dalla connessione umana. La performance si fa spazio nella condivisione e nel supporto reciproco, dove l’eco del silenzio si trasforma in un grido corale di comprensione e speranza.
A chiudere la serata e l’intera manifestazione sarà la compagnia Ariella Vidach Aiep con “Blue”, una creazione di Rafael Candela e Carmine Dipace, che interpreteranno questa pièce come una continua trasformazione di due corpi che abitano varie dimensioni, nel costante tentativo di mantenere un’intesa tra loro e con l’esterno. Più incentrato sulla pratica che sulla struttura coreografica, lo spettacolo si apre alla casualità degli incontri e degli eventi, facendo sì che la drammaturgia venga scritta in tempo reale dalle interazioni tra i performer, il pubblico e lo spazio. Il lavoro è in site-specific adattabile a qualsiasi contesto.























