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Da venerdì 12 a domenica 21 settembre al Ghetto di Cagliari va in scena la diciannovesima edizione del festival Signal Reload

10 Settembre 2025
in Musica
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Da venerdì 12 a domenica 21 settembre al Ghetto di Cagliari  va in scena la diciannovesima edizione del festival Signal Reload
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Il festival Signal Reload torna a Cagliari con un’edizione che mette in dialogo musica elettronica e contemporanea, improvvisazione, arti visive e performance: sei giornate (dal 12 al 21 settembre) costruite come un’unica drammaturgia del suono, dove la ricerca incontra la fruizione e il clubbing si intreccia con la sperimentazione. La manifestazione è curata e organizzata dall’associazione TiConZero, centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare sotto la guida di Daniele Ledda, e organizzata da una rodata squadra di collaboratori tra i quali Raffaele Tronci (direzione artistica), Valentino Nioi alla produzione e Sabrina Grimani all’amministrazione.

Sul palco si alterneranno RAEL, Maria Jole Serreli, Pier Piras, l’ensemble Snake Platform, Gaia Ginevra Giorgi, il duo Barbara Togander & Clara Lai, Control Zeta con Simone Mura e Daniele Sciolla, N-VSN, Trilogy (Giorgio Crobu, Roberto Migoni, Massimo Tore, Teresa Virginia Salis, 03SIDIAN (Michele Uccheddu), Memory of Sho, King Shepherd and The Lost Sheep e Uncodified, Gaia Aloisi e Davide Collu, Stefano Guzzetti, Elettroflebo, il duo Sara Persico & Gabriele Mitelli, Federica Deiana, Cinzia Curridori, Flavio Soriga e Gianluca Pischedda (in collaborazione con Insulae Lab – centro di produzione musica), Giovanni Lami, Carolina Martines, l’Omaggio a Franco Oppo con Carlo Pusceddu, Marco Ruju e Antonio Lai, Marco Meloni, Paesaggio (Walter Forestiere), Clavius, Romeo Scaccia e, per il gran finale, Økapi con la Aldo Kapi Orchestra. Un mosaico sonoro che riflette la vitalità della ricerca contemporanea e la capacità del festival di mettere in dialogo linguaggi, generazioni e territori.

   Sabato 13 settembre – Ipnotico e visionario

Dopo l’apertura intensa e multiforme della serata inaugurale, Signal Reload proseguirà sabato 13 settembre con una programmazione che si annuncia ipnotica, visionaria e profondamente immersiva, costruita come un percorso che dal sussurro poetico approda all’esplosione elettronica. Alle 20 ad aprire la scena sarà Gaia Ginevra Giorgi, poetessa, performer e sound artist che fa della parola un corpo sonoro in continua metamorfosi. Le sue trame vocali si intrecciano con dispositivi elettronici e sound-art, trasformando la voce in paesaggio affettivo e politico. La sua ricerca, premiata e sostenuta da residenze in Italia e in Europa, si colloca in quel territorio ibrido dove poesia e musica diventano esperienza performativa totale. Alle 21 il testimone passerà al duo inedito formato da Barbara Togander e Clara Lai. La prima, artista svedese da anni attiva in Italia, utilizza il giradischi come strumento creativo e la voce come materia espressiva; la seconda, pianista e improvvisatrice, lavora su piano elettrico e synth. Insieme costruiscono un universo timbrico di improvvisazione libera, tra simbiosi magnetiche, attriti sonori e distopie immaginifiche. Una ricerca che nasce dall’ascolto reciproco e dalla volontà di scardinare ogni gerarchia tra strumenti e linguaggi. La serata entrerà in un territorio cinematografico e straniante alle 22 con Control Zeta, progetto che rilegge in chiave lo-fi la colonna sonora di Mulholland Drive di Angelo Badalamenti. Il set fonde glitch, ambient e suono destrutturato, arricchito dai visual di Simone Mura che riscrivono la memoria dell’immagine, trasformando lo schermo in un archivio liquido di ricordi e proiezioni. Un’esperienza dove cinema e musica si smontano e si ricompongono in tempo reale. Dalle 23 fino a mezzanotte il palco sarà affidato a Daniele Sciolla, musicista e sperimentatore che mette in corto circuito synth analogici, drum machine e percezione. Il suo set, definito dalla rivista Aesthetica Magazine come “something wonderfully unique”, percorre la traiettoria che unisce club culture e ricerca, con un’intensità già apprezzata in contesti internazionali come Sziget e Spring Attitude. Una chiusura che promette di trascinare il pubblico in una dimensione sospesa tra ritmo ipnotico e visione elettronica.

·       Domenica 14 settembre – Paesaggi in trasformazione

La terza giornata di Signal Reload 2025, domenica 14 settembre, si aprirà nel tardo pomeriggio e accompagnerà il pubblico in un viaggio che dall’introspezione jazzistica approda ai confini dell’ambient più radicale, passando per sperimentazioni audiovisive, folk rarefatto e memorie pastorali. Un mosaico sonoro che riflette la natura plurale del festival. Alle 17 aprirà gli appuntamenti N-VSN, progetto che prepara lo spazio all’ascolto e introduce il pubblico a una dimensione di sospensione, quasi un preludio che accompagna il passaggio dal silenzio della città al paesaggio acustico del festival. Alle 18 andrà in scena il trio Trilogy, formazione composta da Giorgio Crobu, Roberto Migoni e Massimo Tore. La loro musica è un crocevia di esperienze e di linguaggi: il jazz europeo che ha respirato le atmosfere di Berlino e Londra si intreccia con percussioni che guardano a Xenakis e Reich, mentre il contrabbasso si muove tra classica, improvvisazione e strumenti d’epoca. Il risultato è una tavolozza che rilegge la storia del jazz e delle avanguardie con uno sguardo contemporaneo. Il concerto del trio Trilogy è un’anteprima del festival “Interzone” che si terrà a novembre a Cagliari. Riflettori e amplificatori accesi alle 19 per il progetto TVS di Teresa Virginia Salis, che presenterà Natural Paths. Flauto, voce, field recordings e sintesi audiovisiva si incontreranno per raccontare l’attrito tra natura e società, in un lavoro che unisce respiro lirico e riflessione critica. La sua musica diventa così indagine poetica e al tempo stesso politica, un invito ad ascoltare i margini invisibili del nostro rapporto con l’ambiente. Alle 20 il palco accoglierà 03SIDIAN (Michele Uccheddu) con Movements, un set che fonde deep experimental techno, ambient e broken rhythms. La ricerca di Uccheddu, maturata anche tra le esperienze di SUPRANU Records e gli hackathon di Ars Electronica, dialoga con lo spazio e con il corpo del pubblico, trasformando il live in un flusso cinetico e ipnotico. L’atmosfera si farà rarefatta e sospesa dalle 21 con Memory of Sho, il duo formato da Sara Cappai e Gianmarco Cireddu. La loro musica unisce folk-ambient, tape loops e chitarre ad arco in una trama fragile e visionaria, capace di sospendere il tempo e di restituire l’eco di memorie lontane. Un’ora dopo (alle 22) sarà la volta di King Shepherd and The Lost Sheep, progetto di Matteo Carta che mette al centro il suono ipnotico del banjo. Nelle sue corde si intrecciano il primitivismo americano, echi nordafricani e memoria pastorale sarda: un ponte ideale tra mondi apparentemente lontani, che trovano unità nella forza evocativa della musica. Gran finale di serata dalle 23 a mezzanotte con Uncodified (Corrado Altieri). Maestro delle sonorità harsh e ambient isolazioniste, Altieri chiude la giornata con una performance intensa e spiazzante. Con oltre trenta uscite discografiche internazionali e presenze in festival come Tower Transmissions e United Forces of Industrial, la sua ricerca colloca il suono in una dimensione estrema, dove l’ascolto diventa esperienza fisica e mentale.

·       Venerdì 19 settembre – Risonanze e sperimentazioni

Dopo la pausa di metà settimana, Signal Reload 2025 riaccenderà i suoi paesaggi sonori venerdì 19 settembre, per una serata che scorre come un laboratorio in continuo movimento, dove ogni performance diventa esplorazione del limite. Alle 20 in scena andranno Gaia Aloisi & Davide Collu con due lavori in prima esecuzione: Et pretiosa et casta per voce e acqua e Graduale per percussioni. La voce, estesa nelle sue possibilità espressive, si fonde con la materia fluida, mentre le percussioni indagano ritmo, gesto e risonanza. Una ricerca raffinata, che porta con sé le esperienze maturate in contesti d’eccellenza come Klangforum Wien e Mdi Ensemble. Alle 21 il pubblico del festival riabbraccerà Stefano Guzzetti con ONDA: un progetto audiovisivo che unisce found objects, sintesi elettronica e video interattivi. La sua scrittura minimalista e delicata, già pubblicata da etichette come Deutsche Grammophon e protagonista di collaborazioni con Lisa Gerrard, trova qui una forma che approda al cinema, in un flusso che mescola narrazione visiva e paesaggio sonoro. Alle 22 il palco si trasformerà in un teatro sonoro con Elettroflebo, collettivo che fonde ironia zappiana, pulsazioni stravinskiane e jazz-rock matematico. Satira e complessità convivono in un gioco serio, in cui la musica diventa lente critica sul presente, mescolando energia visionaria e precisione millimetrica. Dalle 23 a mezzanotte, la giornata vivrà il suo ultimo concerto con la residenza di Sara Persico & Gabriele Mitelli, un incontro che nasce ai piedi dell’Etna e approda a Cagliari come rito sonoro sull’ignoto. Voce, fiati, elettronica e analogico si fondono in una performance che attraversa mondi e generi, sospesa tra i paesaggi urbani di Berlin Atonal, la radicalità del CTM Festival e le produzioni di Clean Feed e We Insist!. Un viaggio che disegna il confine tra materia e trascendenza.

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·       Sabato 20 settembre – Scritture sonore

 

La penultima giornata di Signal Reload 2025, sabato 20 settembre, si aprirà in una dimensione intima e visionaria, dove paesaggi ambient, parole letterarie e micro-suoni magnetici compongono una drammaturgia del dettaglio. Una serata che invita all’ascolto profondo e al viaggio interiore, attraverso linguaggi che si muovono tra memoria, invenzione e sospensione. Alle 20 la scena sarà affidata a Federica Deiana, che costruisce un universo sonoro di elegante minimalismo post-classico. Pianoforte, synth e field recordings si intrecciano in trame sospese, dove la delicatezza si fa intensità e l’eco dei luoghi diventa parte integrante della composizione. Pubblicata da etichette come Home Normal e trasmessa su KEXP, la sua musica si muove tra emozione e astrazione, offrendo al pubblico un’esperienza contemplativa e rarefatta. Alle 21 spazio a Cinzia Curridori, con un set annunciato come un attraversamento sonoro inedito. La sua performance, che nasce dall’urgenza di cercare nuovi linguaggi e di abitare lo spazio con coraggio, si preannuncia come un flusso sonoro capace di sorprendere e di aprire a prospettive imprevedibili.  Un’oretta dopo la parola incontrerà il suono nello spettacolo “La storia siamo noi” con Flavio Soriga e Gianluca Pischedda. La narrativa dello scrittore sardo si intreccia con le tessiture del violoncello, in una performance che alterna racconto, poesia e musica. Una produzione originale Insulae Lab, centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo dell’associazione Time in jazz di Berchidda, con la direzione artistica di Paolo Fresu. Un racconto non chiuso, un tentativo di avvicinamento alla storia sarda, senza la pretesa di essere esaustivi, con la speranza di far nascere curiosità per quel che è successo, nei secoli, nella grande isola in mezzo al Mediterraneo chiamata Sardegna.  Dalle 23 a mezzanotte il compiuto di chiudere la serata sarà affidato a Giovanni Lami, artista che lavora sulla “traccia-ombra”. Nastro magnetico, micro-suoni e processi di degradazione diventano strumenti di una drammaturgia raffinata, che si concentra sull’invisibile e sull’impercettibile. La sua ricerca porta il pubblico dentro un ascolto radicale, dove il dettaglio si trasforma in universo e il silenzio diventa parte integrante della musica.

·       Domenica 21 settembre – Gran finale

La XIX edizione di Signal Reload si chiuderà domenica 21 settembre con una giornata che, come consuetudine, avrà inizio nel tardo pomeriggio e si svilupperà come un rito collettivo, dove tradizione e avanguardia, memoria e futuro si intrecciano in una trama che celebra la pluralità del suono. Dalle 17.30, il Ghetto di Cagliari diventerà spazio di incontro e di contaminazione, pronto ad accogliere un gran finale che attraversa linguaggi, estetiche e visioni. Ad aprire la scena sarà Carolina Martines, che introdurrà il pubblico a un clima di ascolto raccolto, preparando la soglia tra la dimensione quotidiana e quella performativa. Alle 18 un momento speciale: l’Omaggio a Franco Oppo, con la riproposta di Variazioni su temi popolari per launeddas e live electronics (1992). Un’opera che segnò la storia della musica contemporanea, presentata all’epoca a Darmstadt, tornerà a Cagliari con Carlo Pusceddu alle launeddas e Marco Ruju e Antonio Lai al live electronics. Un ponte tra radice etnica e spazio armonico espanso, capace di far risuonare la tradizione sarda nella sua veste più innovativa. Anche questo appuntamento si intreccia con il festival Interzone, il prossimo novembre a Cagliari. Alle 19 sarà il turno di Marco Meloni, che intreccia pianoforte ed elettronica in un linguaggio personale che attraversa jazz, minimalismo e droni narrativi. Con pubblicazioni per Ticonzero e tournée europee, Meloni propone un percorso che unisce rigore compositivo e apertura visionaria. Alle 20 salirà sul palco Paesaggio (Walter Forestiere): tra musique concrète, drone-doom e performance, la sua ricerca abita il margine come luogo generativo, trasformando suono e gesto in una presenza fisica che avvolge lo spazio. Spazio poi alle 21 a Clavius  di Daniele Ledda, famiglia di strumenti auto-costruiti da lui ideata partendo dal concetto di pianoforte preparato di John Cage. Muovendosi tra i suoi tasti e le sue corde, Ledda sperimenterà le possibilità di fusione tra il suono analogico e quello digitale, esplorando le sue sconfinate possibilità in maniera ordinaria e diffusa. Romeo Scaccia andrà in scena subito dopo (alle 21.35). Pianista versatile, Scaccia conduce il pubblico dal repertorio classico al jazz, intrecciando la sua scrittura con immagini sonore che evocano tanto il palcoscenico del Teatro Lirico di Cagliari quanto set cinematografici internazionali. Il gran finale, alle 22.30, sarà affidato a Økapi e alla Aldo Kapi Orchestra, con Pardonne-moi, Olivier! 16 oiseaux pour Olivier Messiaen. Un viaggio cut-up che celebra tre forme di amore – umano, divino e per la natura – attraverso suoni e immagini che si contaminano in tempo reale. Ogni frammento è un volatile che canta, un tassello di un mosaico che rende omaggio a uno dei giganti del Novecento, Olivier Messiaen, con la leggerezza e l’intensità di una visione sonora totale.

Tags: diciannovesima edizione del festival Signal Reloadfestival Signal ReloadSignal Reload
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