In Sardegna crescono i delitti contro le attività imprenditoriali: oltre 18mila denunce in un anno.
Preoccupa il cybercrime verso le aziende e i cittadini: + 34% di segnalazioni in cinque anni.
È quanto emerge dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, dal titolo “La sicurezza in asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza”, su fonte Istat e Ministero dell’Interno tra il 2019 e il 2023.
Altri reati: furti, estorsioni, truffe, frodi informatiche, contraffazione di marchi e prodotti industriali, violazioni della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti e contrabbando.
Molte di più sono quelle che hanno subito attacchi e danni ma che non hanno avuto la forza e il coraggio di segnalare il reato.
“Purtroppo l’azione delle criminalità contro le imprese è un pericolo generale – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se nella nostra Isola questi delitti sono cresciuti meno rispetto ad altri territori, inquieta la tendenza costante alla crescita. La preoccupazione principale viene dalla cybercriminalità, le minacce digitali non risparmiano nessuno: anche le piccole realtà artigiane, comprese botteghe, officine e laboratori digitalizzati della Sardegna sono sempre più spesso bersagliate”.
La Sardegna è passata da 16.982 reati nel 2019, ai 15.990 del 2020, per i 17.376 del 2021, ai 18.240 del 2022 per arrivare ai 18.276 del 2023, A livello territoriale 9.258 denunce sono state accolte in provincia di Cagliari, 5.978 in quella di Sassari-Gallura, 2.124 in quella di Nuoro e 891 a Oristano.
Oltre ai reati segnalati dalle imprese, in Sardegna ci sono i crimini informatici subiti dai cittadini che, nel giro di 5 anni, sono cresciuti del 34,6% passando dalle 5.950 denunce del 2019 alle 8.011 del 2023, con un incremento del 4,3% tra il 2022 e il 2023.
Tra le province, 4.010 arrivano dalla vecchia provincia di Cagliari, 2.404 da Sassari-Gallura, 1.091 da Nuoro e 494 da Oristano.






















