La Colombia ha presentato la richiesta formale di adesione alla Banca di sviluppo dei Brics (New development bank, Ndb). Lo ha fatto il presidente Gustavo Petro, durante la sua visita di Stato a Shangai, in un incontro con la presidente della Banca, Dilma Roussef.
Petro ha espresso l’interesse formale a unirsi all’organismo finanziario multilaterale come membro debitore, si legge in una nota della presidenza colombiana. Lo status di Paese debitore è una modalità di adesione alla Ndb che consente di ricevere prestiti a bassi tassi d’interesse per finanziare progetti di sviluppo, dedicati in particolare alle infrastrutture, alle energie sostenibili e alla sanità. Il ministro colombiano delle Finanze e del Credito pubblico, German Avila Plazas, ha informato Roussef che la Colombia “è disposta a sottoscrivere 5.125 azioni di capitale autorizzato della Ndb, di cui 4.100 come garanzia e 1.025 in liquidità” per un capitale complessivo pari a 512 milioni di dollari. Il primo pagamento, stando alla lettera di adesione inviata da Plazas, si realizzerà entro sei mesi dall’adesione.
Secondo quanto riportato in un comunicato, l’adesione alla Ndb rappresenta per la Colombia “un momento strategico nella diversificazione delle fonti di finanziamento internazionale” e costituisce una “alternativa concreta” alle istituzioni finanziarie tradizionali come Fondo monetario internazionale (Fmi) e Banca mondiale.
L’adesione, secondo il governo colombiano, permette al Paese di essere un “attore rilevante” in un sistema finanziario “dove le economie del Sud globale cercano una maggiore autonomia ed equità nelle decisioni”. Infine, facilita l’ampliamento delle relazioni commerciali tra Colombia e i Paesi dei Brics, in particolare Brasile, India, Cina e Sudafrica.























