Il concerto del 6 giugno apre ufficialmente il CREMONINI LIVE26 e segna uno dei passaggi più significativi della sua carriera artistica. Il sold out al Circo Massimo (a capienza piena) non è solo un traguardo produttivo: è la conferma di un uomo capace di trasformare la propria musica in un’esperienza collettiva, in uno dei luoghi più simbolici della storia e dello spettacolo dal vivo in Italia.
“Sento questo tour di quattro grandi eventi come qualcosa di determinante” spiega Cesare, “più importante persino dei 13 stadi dell’estate scorsa. Saranno tutti concerti a capienza piena e daremo al pubblico un concerto che vorrei fosse un riferimento per il mondo live”.
Cesare Cremonini gioca in una dimensione del live italiano riservata a pochissimi artisti, dove il successo non è legato alla spinta del momento ma alla costruzione paziente di una carriera credibile. È la fascia in cui contano la continuità del lavoro artistico, l’affidabilità e le capacità sul palco e la forza di riempire luoghi complessi e altamente simbolici, tenendo insieme pubblico, repertorio e presente creativo. Un posizionamento che non nasce dall’urgenza “dell’hype” o da scorciatoie d’immagine ma dalla coerenza di un percorso riconosciuto nel tempo.
























