Venerdì scorso, il 7 febbraio, era in programma a Cagliari, presso un locale privato i cui proprietari si erano inizialmente resi disponibili per poi tirarsi indietro dietro pseudo consigli provenienti dalla Questura, la proiezione di un film documentario sul Donbass e la guerra in Russia, documentario girato dall’emittente Russia today e che la Questura di Cagliari ha deciso non essere appropriato per una proiezione.
Durante la serata era in programma oltre la proiezione, anche un dibattito col giornalista Vincenzo Lorusso sul conflitto in Russia. Il proprietario della struttura in cui doveva svolgersi l’evento nei giorni precedenti è stato convocato in Questura al fine di ricevere l’invito a non far proiettare tale reportage facendo richiamo al Regolamento dell’Unione Europea n° 833/2014 ‘concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina’.
Come indicato sullo stesso atto ‘il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico’. Considerato che in Italia non esiste alcuna norma legislativa che vieti la proiezione di materiale documentaristico, la redazione di Report Sardegna 24, a titolo di informazione libera, ha inviato una richiesta scritta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno e alla Questura chiedendo quale normativa fa riferimento specifico al divieto di proiezione.
Considerato che la Costituzione italiana ai sensi dell’articolo 21 evidenzia il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, abbiamo chiesto se non sia stata violata la Carta costituzionale mettendo in essere tali azioni. Oltre alla convocazione del proprietario del locale avvenuta nei giorni precedenti, nel pomeriggio in cui era prevista la proiezione in via Adige, 11 in Cagliari, sono sopraggiunte pattuglie delle forze dell’ordine – Polizia, Digos, Carabinieri – che sostando all’esterno del locale hanno condizionato i partecipanti e le persone che sopraggiungevano per assistere alla proiezione.
Pertanto, la nostra redazione attende delle risposte per iscritto e dettagliate nelle quali si spieghi ai cittadini quale riferimento normativo è stato utilizzato per ‘invitare’ il proprietario del locale e non gli organizzatori dell’evento a non proiettare i documentari in programma.




















