Cavallette, cauto ottimismo su diminuzione del fenomeno

La media valle del Tirso, nel centro Sardegna, si prepara ad affrontare la piaga delle cavallette, che da circa cinque anni nella stagione calda mette in ginocchio agricoltura e allevamenti e pone un problema di ordine sanitario.

Questa è la stagione della schiusa delle uova, un momento che va gestito prima che le locuste volino fino alle colture e ai centri abitati.

L’agenzia Laore, che coordina l’azione di lotta, sollecita amministratori, allevatori e agricoltori a segnalare i focolai, attraverso una App dedicata e un indirizzo Whatsapp, in modo da consentire le disinfestazioni.

Nei giorni scorsi Marcello Onorato, che per Laore coordina il piano di lotta, ha convocato nel centro operativo di Noragugume l’entomologo Alexandre Latchininsky, esperto mondiale della materia e responsabile del Locusts and Transboundary Plant Pests and Diseases Team della Fao. Un’occasione per fare il punto della situazione del 2024: “Quest’anno i numeri dell’infestazione dovrebbero diminuire anche se non si può sapere adesso di quanto – spiega all’ANSA Onorato -. Siamo in ritardo con le schiuse e stiamo sollecitando le segnalazioni per poter mandare tempestivamente le squadre di operatori a disinfestare, sotto la supervizione di Laore e Forestas. Stiamo utilizzando un prodotto biologico della fermentazione fungina e siamo in attesa di poter usare, in collaborazione con la Fao, un nuovo agente fungino, che provoca una sorta di pandemia tra le cavallette, ma non abbiamo ancora avuto l’autorizzazione dei Ministeri della Sanità e dell’Agricoltura”.

Un prodotto miracoloso, tuttavia, non sembra esistere: “Monitorare e intervenire, questo è il segreto per la lotta – aggiunge Onorato -. Siamo intervenuti pesantemente nel 2023 e scopriremo a fine maggio e ai primi di giugno se ha funzionato.

Capiremo anche il ruolo di altre variabili: gli insetti utili che mangiano le uova, l’ambiente e il clima, elementi che ci potrebbero dare una mano”.

I sindaci dopo anni manifestano un po’ di ottimismo: “Abbiamo la speranza che il fenomeno si contragga come ci hanno detto gli esperti – dice il sindaco di Ottana Franco Saba -. La nostra preoccupazione con le disinfestazioni è anche la tossicità sugli animali e sugli sciami di api anche su questo dobbiamo dare risposte agli operatori”.

“Lo scorso anno erano sul campo 200 uomini che hanno battuto centinaia di ettari con la deltametrina, quest’anno abbiamo fiducia con questi nuovi agenti fungini – afferma la sindaca di Noragugume Rita Zaru -. Purtroppo abbiamo una ovodeposizione endemica in queste aree per diverse condizioni favorevoli: terreni poveri degradati, sovrapascolamento, un clima tropicale arido con escursioni termiche notevoli tra il giorno e la notte”.

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