Calcio, importante vittoria del Cagliari a Verona

Al termine della gara del “Bentegodi” mister Nicola ha incontrato i media per commentare la vittoria per due reti a zero ottenuta contro l’Hellas Verona

GRANDE SPIRITO DI SQUADRA
“Oggi sono estasiato da Leonardo Pavoletti per lo spirito, la qualità, la continuità con cui ha giocato sino a quando ne aveva. Sono contento dei ragazzi, di Leo che ha dimostrato tutto il suo valore, di Deiola che ha avuto modo di dire la sua pur non essendo al meglio. Non è solo esperienza, è anche capacità di trasmettere valori e significato del vestire la maglia del Cagliari. Sono felice perché la squadra ha dimostrato una volta di più quanto lavora ogni giorno”.

ATTENZIONE E CURA AI DETTAGLI
“La squadra ha avuto grandissima attenzione oggi, questo è l’aspetto su cui volevamo migliorare, non abbiamo mai difettato nell’atteggiamento e nel voler fare la prestazione, magari ci mancava un po’ di attenzione e cura del dettaglio. Sapevamo che il Verona è squadra molto fisica e con un gioco diretto, siamo stati bravi ad alzare le linee e abbassarle quando necessario. Abbiamo raggiunto un livello di attenzione importante, non abbiamo rinunciato a giocare pur avendo la giusta cura del dettaglio nelle due fasi”.

PERSONALITÀ E CONSAPEVOLEZZA
“Non vincevamo qui dal ‘72 e questo dice molto di quanto fosse dura a Verona. Sappiamo di avere fatto un bel passo ma ancora non siamo salvi. Oggi il Cagliari ha messo la fame che a volte è mancata e ci ha impedito di prendere qualche punto in più che meritavamo. Questa squadra ha lo spirito che serve per giocare nel Cagliari, oggi si è visto. Oggi è forse una delle gare in cui abbiamo sofferto meno, sapevamo che tipo di gara ci avrebbe proposto l’Hellas. Dovevamo essere bravi a interpretare tre altezze di campo, la squadra ha tirato fuori grande personalità e consapevolezza, anche quando ci mancava qualche elemento, siamo felici ma pensiamo già alla prossima”.

PRONTI PER L’UDINESE
“Il Verona canalizzava il gioco sulle nostre fasce alzando la pressione e non sempre riuscivamo a uscire, la presenza di Zito ci permetteva di rimanere corti, oggi abbiamo scelto Marin in mezzo e abbiamo così potuto avere alta fisicità nella loro mediana. Raramente costruivamo a quattro, non avevamo la punta esterna ma quella posizione doveva prenderla Marin, le percussioni di Adopo quando possibile ci davano opportunità di creare problemi al Verona o conquistando verticalità o palleggiando per poi entrare in zona pericolosa.  Pensiamo a riconfermarci senza rilassarci, solo così si può migliorare e salire di livello. mi piacerebbe vedere in settimana la stessa fame della scorsa per farci trovare pronti contro l’Udinese”.

IL POPOLO ROSSOBLÙ
“Il bimbo che piange dopo il nostro gol? Una immagine meravigliosa, per me che è il primo anno in Sardegna e rappresento questi colori è una emozione continua perché in ogni dove abbiamo la nostra gente a sostenerci. Il sardo, il tifoso del Cagliari è in ogni dove, ovunque andiamo siamo a casa nostra. È il calcio romantico che ogni tanto si vede ancora e che ci emoziona tanto”.

Leonardo Pavoletti e Zito Luvumbo sono stati tra i protagonisti della vittoria per 2-0 ai danni dell’Hellas Verona. Di capitan Pavoletti, nominato Man of The Match, la rete che ha sbloccato l’incontro, su assist proprio dell’attaccante angolano.

“Sono molto contento di questa vittoria, per Zito, per tutti i compagni: sono stati fantastici, meravigliosi. È tutto l’anno che lavoriamo, lo abbiamo fatto sempre per un obiettivo comune. Volevo una gara così, ci tenevo davvero tanto ai tre punti, sono una diretta conseguenza della prestazione. Sapevo che il Cagliari non vinceva qui da 53 anni, la soddisfazione è ancora più grande. Questa vittoria è merito della squadra, è una vittoria d’orgoglio e fratellanza che fa bene a tutti. Stasera è giusto festeggiare tutti insieme: noi e i nostri tifosi”.

“Non nascondo che in questi giorni ero un po’ teso, come se fosse la prima in Serie A. Era passato un anno e mezzo dall’ultima partita da titolare in campionato. Mi sono sempre allenato con continuità, sono subentrato a gara in corso, ma partire dall’inizio è qualcosa di diverso. Iniziavo dal primo minuto, in una gara così importante, c’erano delle assenze. Oltre al gol, ero concentrato per dare alla squadra la mano che le sarebbe servita. Ho lottato, rincuorato, urlato. E ho fatto anche gol. Magari non ho più i novanta minuti ma l’esperienza è dalla mia. Sul cross di Zito sapevo dove sarebbe potuta andare a finire la palla”.

“Le camere hanno inquadrato un nostro piccolo tifoso che piangeva dopo la mia rete? Lo abbraccio, appena possibile gli regalerò la maglia. La Sardegna per me, come per Zito, è casa. Sto davvero bene qui, i Sardi mi hanno dato sempre di più rispetto a quello che sono riuscito a dare io. Li ringrazio, onore a questo Popolo, a questa meravigliosa Terra”.

“Non siamo ancora salvi, ma siamo vicini al nostro obiettivo. Ci siamo preparati al meglio in questa settimana per questa partita ed è arrivata la vittoria. Non è ancora fatta, ci sono ancora delle gare e dei punti da conquistare. Sul gol di Pavoletti? So quanto sia forte Leo dentro l’area, specie di testa, e stavo cercando di mettere delle palle in mezzo per lui”.

“Leo è il nostro capitano, sia in gara che in allenamento ti stimola a dare il massimo. Prima della partita mi aveva avvisato di stare sempre attento, perché su una palla alta in profondità, lui me l’avrebbe spizzata di testa. No, il discorso salvezza non è ancora chiuso. Dobbiamo continuare a mettere la stessa concentrazione che abbiamo messo oggi, a partire dalla prossima gara di sabato in casa contro l’Udinese, per centrare subito il nostro obiettivo”.

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