“Ieri l’Università di Cagliari ha riaffermato la sua totale complicità con l’entità sionista, fino alla fine. Mentre a Gaza il popolo palestinese viene trucidato dai droni e dalle bombe, con e senza cessate il fuoco in vigore, UniCa preferisce continuare a finanziare la macchina sionista attraverso accordi con le sue università. PlatinuMS, progetto in collaborazione con Tel Aviv del dipartimento di ingegneria biomedica di Cagliari, utilizza la tecnologia AI della società Evolution Inc., che in contemporanea la fornisce anche all’esercito israeliano. Accordo prima apparentemente non noto al rettore, ora viene ritenuto un semplice “dilemma etico”, che l’università non può interrompere nonostante la dichiarazione della scorsa volta, perché “è stato approvato dal Dipartimento di Ingegneria”, nonostante rientri nella definizione da manuale di dual use della ricerca. A Unica crolla tutto (come il soffitto in aula magna del campus Aresu giusto ieri) tranne gli accordi con “Israele”.
Parola d’ordine del senato: ignorare, ignorare, ignorare. Ma ormai non è più solo ignoranza, ma un utilizzo di cavilli e scappatoie burocratiche pur di continuare a collaborare con istituzioni genocidiarie per via dei vantaggi economici che ne derivano. È il funzionamento di un’università-azienda, che approva ogni cosa possa giovare al profitto anche a discapito del proprio codice etico. L’amministrazione dell’università sa benissimo quello che sta succedendo a Gaza e sa benissimo quello che succede nelle stanze in cui si decide di continuare a sovvenzionare Israele, e sceglie consciamente di continuare a farlo. Ma verrà il momento in cui il Rettore Mola e tutta la sua entourage di burocrati, così come prima la Del Zompo, verranno chiamati in causa per il loro appoggio al genocidio che viene perpetrato con la massima brutalità dal cancro sionista in Palestina. È ora di mobilitarci ancora più intensamente e in numeri ancora più grandi, per fare in modo che questi accordi non possano continuare tramite sotterfugi e bugie. È il nostro dovere nei confronti di un popolo oppresso con l’aiuto esplicito delle nostre istituzioni”, affermano i giovani attivisti.
Sull’argomento è intervenuta anche l’Associazione universitaria Unicaralis che afferma: “Nonostante le promesse dello scorso settembre, oggi il Senato ha deciso che PlatinuMS rimane in piedi. Nessuna rescissione è stata effettuata: solo la riconferma della complicità della nostra università.
Questo progetto, finanziato da Horizon Europe per la ricerca sulla sclerosi multipla, coinvolge l’Università di Tel-Aviv e partner privati israeliani, specializzati nell’high-tech: aziende, come Wizecare e Evolution Inc., che testano i propri prodotti grazie ai fondi stanziati dall’Unione europea. Il risultato di queste ricerche, ovviamente, viene incorporato a qualunque prodotto e venduto indiscriminatamente – anche a partner strettamente legati al Ministero della Difesa Israeliano,
L’IMOD si occupa della riabilitazione delle forze dell’IDF; collabora con la rete Clalit e con gli ospedali che gestisce, pronti a ricevere soldati tornati dal fronte di “guerra” – sia da nord, al Rambam Health Care Campus di Haifa, sia da Gaza, al Soroka Medical Center (che fa vanto, sul suo sito web, di avere una “relazione speciale con l’IDF” e di essere un “asset strategico in guerra e in pace”).
Eppure, l’Università di Cagliari – o meglio, il suo rettorato – sceglie anche oggi di nascondersi dietro fantomatiche ragioni di natura tecnica: il rettorato non sa, non vede e non sente. Si lava la coscienza, lasciando la scelta di scindere i legami con l’occupazione israeliana ai singoli dipartimenti.
Inoltre, la componente rettorale ritiene consono sottolineare l’importanza etica di questo progetto e della ricerca medica – l’etica, purtroppo, sparisce quando si citano i 60.000 morti, gli sfollati, i feriti e i mutilati tra i civili di Gaza.






















