Nel cuore della XXI edizione del Cabudanne de sos poetas, ritorna l’appuntamento con la non-scuola del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, il laboratorio fondato sul gioco del teatro e sulla forza dirompente dell’adolescente in un rito collettivo di crescita e scoperta. Un’esperienza formativa che mette in relazione l’arte e la forza creativa dei più giovani e che da oltre dieci anni ha casa in Sardegna, a Seneghe.
Il laboratorio della non-scuola è gratuito e aperto a un gruppo di partecipanti dagli 8 ai 16 anni, di Seneghe e dei paesi limitrofi. Si terrà dal 25 agosto al 3 settembre, ogni giorno a partire dalle 16:30 al Campo della Quercia. Il 4 settembre ci sarà la restituzione finale al pubblico, nell’ambito della programmazione del festival.
Per partecipare è necessario scaricare il modulo di iscrizione dal sito ufficiale www.settembredeipoeti.it, nella sezione News, quindi compilarlo e inviarlo alla mail: [email protected], oppure si può consegnare direttamente a mano o nella cassetta della posta dell’associazione Perda Sonadora, in via Roma 22 a Seneghe.
Insieme alle guide Laura Redaelli, Cinzia Baccinelli e la collaborazione importante di Luca Mascini (Militant A) degli Assalti Frontali, che da anni porta avanti laboratori rap nelle scuole e nei territori in Italia e nel mondo, si lavorerà partendo dalla fiaba de “Il pifferaio di Hamelin”, nota come ”Il pifferaio magico”, nella versione dei fratelli Grimm. La fiaba indaga il rapporto tra infanzia e potere e ci interroga su come avere cura oggi, dei più piccoli, futuro luminoso e ricco di possibilità per tutte e tutti.
La non-scuola, fondata da Marco Martinelli insieme a Maurizio Lupinelli, è un’esperienza teatrale “asinina” e antiaccademica che il Teatro delle Albe/Ravenna tiene viva dal 1991 a Ravenna e nel mondo, in forte relazione con le istituzioni locali e scolastiche, e che ha assunto nel tempo l’importanza e il riconoscimento di un vero e proprio passaggio formativo in una relazione dinamica e continua tra arte e vita. La non-scuola coinvolge ogni anno centinaia di ragazzi, che si confrontano con i testi della tradizione teatrale, li attraversano e “mettono in vita” in una preziosa occasione di confronto attraverso il teatro: “è prima di tutto un incontro con l’altro, è l’altro che interroghiamo e che ci interroga, è il nostro specchio rovesciato, è il non conosciuto e il non conoscibile. Il teatro è il laboratorio in cui tale conoscenza oscura può darsi per enigmi, per lampi”, spiega Marco Martinelli.























