Si sforza a camminare più veloce, sotto il peso della sorellina che porta sulle spalle, ma è stremato. Allora chiama la madre, in lacrime, le grida disperato più volte: “Aspetta mamma”. Dietro bombe e macerie. Avrà solo 5 anni, mentre la bimba che porta con sé, forse, un anno. Non si sanno i nomi di questi due bambini, ma la loro immagine è ormai entrata nella storia della tragedia di Gaza. Il video diffuso dal reporter palestinese Ahmed Younis è virale. Dal suo Ig Ahmed si limita a descrivere la scena: “Un bambino porta la sorella minore sulla lunga strada dello sfollamento dal nord di Gaza a sud, una scena che riflette il terribile tributo umanitario dei civili alla guerra”.
In fuga da Gaza City, martoriata da continui raid dell’esercito israeliano, e dopo l’ennesimo avviso di sfollamento, c’è un fiume di persone: sono famiglie con bambini, feriti e anziani, costretti a spostarsi verso sud, dove non sanno cosa può attenderli. C’è il ragazzo reso cieco dalle bombe che si fa strada appoggiato alla madre, l’anziano in carrozzina trasportato dal figlio: questa è l’umanità che cerca di salvarsi, nonostante tutto.























