“Assegno unico in calo, contratti senza risorse e stipendi più leggeri: servono investimenti subito”.
Lo chiede la Uil Sardegna che segnala come il valore medio dell’assegno unico per i figli è sceso a 170 euro, raggiungendo il minimo storico.
Secondo il sindacato guidato da Fulvia Murru, “l’adeguamento all’inflazione fissato allo 0,8% per il 2025 è del tutto insufficiente rispetto all’aumento reale del costo della vita. Questa riduzione significa meno sostegno alla genitorialità e un’ulteriore spinta al calo della natalità”.
Insufficienti per la Uil, anche le risorse destinate ai rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici e privati. E a tutto questo, denuncia la sigla, “si aggiunge la riforma fiscale nazionale 2025, che ha modificato il meccanismo del taglio al cuneo fiscale: prima lo sconto era più consistente e strutturale, direttamente visibile in busta paga mentre oggi è stato sostituito da bonus e detrazioni ridotte. Il risultato è che i redditi medio-bassi hanno stipendi più leggeri e meno potere d’acquisto”.
La segretaria generale avverte: “Non possiamo accettare che lavoratrici, lavoratori e famiglie siano lasciati soli ad affrontare il caro vita e salari che non reggono l’inflazione.
Il taglio nazionale del cuneo fiscale è stato snaturato e oggi pesa negativamente sulle buste paga. Servono – ribadisce Murru – risorse vere per i contratti, un assegno unico adeguato al reale costo della vita e un fisco che restituisca potere d’acquisto ai redditi medio-bassi. Basta rinvii e misure tampone: è il momento di scelte coraggiose e investimenti strutturali. La Sardegna merita di più, e la Uil – assicura la dirigente sindacale – continuerà a battersi perché nessuno resti indietro”.






















