“Come prevedibile, ad oggi non risultano arrivati nei conti correnti dei 2200 lavoratori dell’Arst gli stipendi del mese di giugno.
Non è più tempo di annunci a mezzo stampa, né di rassicurazioni dalla politica: la superficialità con la quale è stato affrontato l’avvicendamento alla guida dell’azienda sta creando serissimi problemi alle famiglie dei lavoratori, sempre più preoccupati e furibondi”.
È il duro commento del segretario regionale della Fit Cisl Alessandro Russu dopo l’annuncio della Regione sul mandato di pagamento degli stipendi.
“Sia in Regione che all’Arst sono state sottovalutate le tempistiche bancarie necessarie quando un amministratore subentra ad un altro: da qui, fanno sapere dall’azienda, deriverebbero gli ulteriori ritardi che i dipendenti subiscono sulla propria pelle – attacca – Perché al danno non si aggiunga la beffa, abbiamo chiesto all’Arst quanto meno di rilasciare a favore di ogni singolo lavoratore una dichiarazione di solvibilità a garanzia delle scadenze mensili che ci sono in ogni famiglia”.
“La vicenda del mancato pagamento degli stipendi ai circa 2.200 dipendenti Arst non si chiude con l’annuncio dei bonifici.
È la mattina del 16 Luglio. I conti sono vuoti e le corse iniziano a saltare – si legge in una nota di Orsa Tpl – In molti depositi i conducenti non riescono nemmeno a mettere carburante per raggiungere il posto di lavoro. Le buste paga, arrivate solo ieri, non sono accompagnate dagli accrediti. Questa vicenda si aggiunge ad un clima ormai irrespirabile di forte stress che i Lavoratori ARST vivono da anni: indennità ferme da anni; buoni pasto assegnati con logiche incomprensibili e inique; archi lavorativi infiniti per chi ha un contratto part-time”. Per questi motivi il sindacato conferma lo sciopero di 24 ore per il 26 luglio.






















