Pochi “teen” dai tredici ai diciassette anni in Sardegna, solo il 6,1% della popolazione: una percentuale tra le più basse d’Italia. Meno libri letti rispetto alla media italiana.
In Sardegna solo poco più della metà dei ragazzini legge libri al di fuori di quelli scolastici, un dato sotto la media italiana del 53,8%. Il 43% ha visitato mostre o musei, contro la media nazionale del 50,1% e il 42,3% siti archeologici (contro il 40,2% della media nazionale). Solo il 27% è andato a teatro e il 39,3% a un concerto, rispetto al 33,2% e al 33,3% del dato nazionale. Il 23,4% non fa alcun tipo di attività fisica (la media italiana è del 18,1%).
Cambiano anche le configurazioni delle famiglie: in Sardegna gli adolescenti figli unici sono il 38,8 %, oltre il 10 % in più rispetto alla media nazionale. Ma come stanno gli adolescenti italiani? E se stanno male come si curano? In Sardegna i posti disponibili in Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Npia) sono 15. E le strutture residenziali sono due, per un totale di 18 posti.
In Sardegna il tasso di dispersione è il secondo più alto d’Italia con il 15,9%. Percentuali sarde molto alte anche per gli early school leavers (18-24enni che hanno abbandonato la scuola o la formazione professionale): sono il 14,5%. Nell’anno scolastico 2023-24 il 12,2% degli alunni che frequentano le scuole italiane sono di origine straniera, circa uno su 8. Nella scuola secondaria di secondo grado la percentuale scende all’8,6% a livello nazionale, ed è ancora più bassa in Sardegna (2,6%).
La presenza di studenti con cittadinanza non italiana si fa ancor più rarefatta nei licei, media italiana del 4,1%, solo dell’1,7% in Sardegna, spiega l’Ansa.
























