Un invito a leggere il presente senza rinunciare al piacere, alla festa, alla libertà, perché anche la leggerezza è una forma di resistenza e il divertimento può essere uno spazio politico, un modo per ritrovare sé stessi e gli altri. Si muove su questi presupposti l’ottava edizione di Bookolica, che il 5, 6 e 7 settembre animerà Tempio Pausania per tre giorni di libri, incontri, musica, teatro e laboratori.
Chi controlla le parole, controlla il mondo?, è il tema del festival organizzato come sempre dall’associazione Bottega Nomade per la direzione artistica di Fulvio Accogli. Una riflessione sulla manipolazione del linguaggio ispirata a 1984, il capolavoro di George Orwell che per primo ha indagato il rapporto tra parola e potere. A ospitare questa edizione di Bookolica sarà il cuore di Tempio Pausania, piazza Italia, per gli appuntamenti del venerdì, e Organica – Museo di arti ambientali, per le giornate di sabato e domenica. Uno spazio museale all’interno del Parco del Limbara, nato per promuovere e valorizzare il patrimonio naturalistico e paesaggistico del territorio, con un bosco d’artista che è naturale prosecuzione degli ambienti espositivi.
Spiega il direttore artistico Fulvio Accogli: «Viviamo immersi nelle parole: ci informano, ci formano, a volte ci confondono, possono aprire, escludere, curare e ferire. Cosa succede, però, quando il linguaggio non descrive più la realtà, ma la riscrive? La nuova edizione del festival è un viaggio tra comunicazione e realtà, tra verità e propaganda, tra narrazione e manipolazione, con l’obiettivo di costruire insieme strumenti critici e poetici per riscrivere il nostro rapporto con le parole».
A dare un contributo a questo concetto saranno gli ospiti di questa ottava edizione di Bookolica. A partire da Sigfrido Ranucci, pilastro del giornalismo d’inchiesta e conduttore di Report, Giacomo Salvini, notista politico del Fatto Quotidiano, Yasmina Pani, linguista, insegnante e divulgatrice di materie umanistiche sul suo seguitissimo profilo Instagram. E ancora, tra gli altri, Matteo Santarelli, del collettivo La Ragione di Stato, la pagina social sul mondo del calcio che rilegge lo sport attraverso le lenti della satira e della letteratura; e Popolous, uno dei più apprezzati producer e deejay italiani nel mondo.
VENERDÌ 5 SETTEMBRE (piazza Italia)
Si comincia venerdì 5 settembre con il progetto Datti Banda, a cura del compositore Alessandro De Rosa, già allievo, collaboratore e biografo del grande Ennio Morricone. Nell’altra sua veste, quella di speaker radiofonico, De Rosa darà vita a una una staffetta radio dal vivo in Piazza Italia, con interviste a ospiti in cartellone e ospiti non programmati, incursioni musicali, racconti dal territorio, coinvolgimento degli abitanti, contenuti in diretta e altri registrati, per portare il festival nel cuore di Tempio. L’appuntamento è doppio: al mattino dalle 10 alle 13, e al pomeriggio dalle 15 alle 20.
SABATO 6 SETTEMBRE (Organica – Museo di arte ambientale)
La mattina di sabato 6 settembre si apre con tutte le sfumature della narrazione sportiva. Alle 11 in programma l’incontro con Matteo Santarelli, una delle colonne del collettivo La Ragione di Stato, la pagina cult che su Instagram e Facebook si occupa di sport, vicende politiche nazionali e del loro fantozziano connubio. Dal progetto social sono nati anche due libri per 66th&2nd, l’ultimo è Delitto e castigo, l’Italia a Euro 2020. A dialogare con Santarelli sarà Nicola Muscas, giornalista e scrittore, autore per Mondadori di Un amore di contrabbando, un romanzo che indaga la figura di Gigi Riva, i riflessi del Mito sulle vite delle persone, con pudore, malinconia, ironia e umanità.
Alle 12 il registro ironico-romantico lascia spazio al cuore nero del mondo del calcio, tra scandali e infiltrazioni criminali che attraversano le curve e gli spalti, gli stadi e i media. Moderati da Alessandro Sanna, autore di Que viva el fútbol, intervengono Giovanni Soini di IrpiMedia, Valerio Moggia di Pallonate in Faccia e Andrea Agostinelli de La Fiera del Calcio. Un talk a più voci che esplora i rapporti tra calcio, tifo e politica, un’occasione per indagare come il calcio sia ancora oggi un campo di battaglia simbolico tra identità, linguaggi e rappresentazioni del potere.
Alle 17 si riparte entrando nel cuore del tema di Bookolica con Davide Brullo, giornalista, scrittore e poeta, per un incontro dal titolo 1984. Un talk sul rapporto tra linguaggio e dominio, tra scrittura e distorsione semantica. Attraverso una disamina acuta della neolingua e dei meccanismi di riscrittura della realtà, l’incontro intende svelare come la letteratura – e la poesia – possano diventare strumenti tanto di manipolazione quanto di liberazione.
Alle 17,45 spazio alla musica con il set acustico di Laura Piras, cantautrice e interprete sarda, che propone un momento musicale raccolto, in equilibrio tra sussurro e vibrazione.
Alle 18 i giornalisti Pablo Sole e Diego Gandolfo incontrano Giacomo Salvini, autore del libro Fratelli di chat (PaperFIRST, 2024), in cui il giornalista del Fatto svela inchieste, relazioni opache e scambi politici che attraversano gruppi Telegram, messaggi criptati e relazioni digitali. Un viaggio dentro la comunicazione parallela del potere italiano, dove le chat diventano luoghi di comando, propaganda, pressione.
Alle 19 l’atteso incontro con Sigfrido Ranucci, volto e voce di Report, per raccontare il lato umano e personale dell’inchiesta attraverso il suo ultimo libro La scelta, edito da Bompiani. Un racconto intimo e civile che intreccia memoria, etica, giornalismo e responsabilità pubblica, mostrando il confine sottile tra la ricerca della verità e il peso di raccontarla. Il dialogo sarà guidato da Diego Gandolfo, per un confronto aperto sulle derive dell’informazione, le pressioni subite, la funzione del giornalismo oggi.
Alle 20 appuntamento con LanD ExcapE ExpansE, un progetto performativo collettivo che intreccia musica elettronica sperimentale, paesaggi sonori e videoarte. Nato dalla visione artistica di LanD ExcapE (Ganau e Dibeltulu), con il contributo visivo di Tore Addis e la partecipazione sonora di Italowsky, il lavoro si propone di riflettere sull’impatto dell’uomo sulla natura, l’inquinamento, la guerra e la memoria.
Dalle 22 Bookolica diventa festa, perché, come spiega ancora il direttore artistico Fulvio Accogli, «quando il pensiero si fa troppo carico c’è sempre un ultimo sussulto del corpo che danza, rilascia energia e si libera. E alla fine ci saluteremo ballando».
In programma un set aperto da Kenobit – al secolo Fabio Bortolotti, musicista e attivista digitale, tra i massimi esponenti italiani della scena chiptune: musica elettronica realizzata interamente con hardware vintage.Per Bookolica presenta un live set costruito interamente su Game Boy, senza effetti o software esterni: pura sintesi a 8 bit, ritmo essenziale e potenza raw. A seguire FERROCROMO & IL MALE, Pablo e Carlo Sole per un progetto sonoro che nasce all’incrocio tra musica elettronica underground, atmosfere industrial e un immaginario post-club. Quindi le selezioni su vinile di Rora Nagasaky, dj tempiese con esperienze, progetti e collaborazioni lungo tutta la penisola.
In chiusura Populous, producer e sound designer tra i più riconosciuti della scena elettronica italiana e internazionale, che porta a Tempio un dj set costruito appositamente per la notte nel bosco, dove le suggestioni latine, elettroniche e techno incontrano la danza collettiva, il sudore e l’estasi sonora.
DOMENICA 7 SETTEMBRE (Organica – Museo di arte ambientale)
La terza giornata di Bookolica, domenica 7 settembre, comincia alle 11 con una lezione aperta di Tai Chi, pratica corporea antica e dolce, che unisce movimento, respiro e concentrazione. La lezione è guidata da Elena Morando, operatrice e insegnante, ed è pensata come un momento di connessione profonda con sé stessi, con la natura e con il ritmo del festival.
Alle 12 si prosegue con il musicista Giuseppe Franchellucci e il progetto De Reditu Suo, pensato per violoncello ed elettronica, ispirato all’omonimo poema tardoantico di Claudio Rutilio Namaziano, scritto tra il 415 e il 417 d.C. Una meditazione musicale sulla decadenza, il ritorno, la trasformazione dei sistemi, che accosta l’epoca del sacco di Roma alla crisi del presente.
Alle 15 nuovo appuntamento con Kenobit, nelle vesti di autore di Liberare il mio smartphone per liberare me stesso. Breve manuale di resistenza digitale. Un talk camminato all’interno del bosco d’arte di Organica, durante il quale il pubblico sarà accompagnato in un percorso tra natura, arte ambientale e riflessione politica sul ruolo degli strumenti digitali nella vita quotidiana.
Alle 16 spazio al laboratorio Controllare le immagini, governare gli immaginari, a cura del documentarista e videoartista Gaetano Crivaro. Un workshop pensato per offrire strumenti di base per interpretare, difendersi e agire criticamente in una società governata dalle immagini effimere.
Alle 17 in programma l’incontro con Yasmina Pani, linguista, divulgatrice e docente di lettere, specializzata in linguaggio inclusivo e politiche della grammatica. Animatrice di un canale Instagram molto seguito, Pani affronta – in conversazione con la scrittrice Angelica Grivel Serra – il potere pervasivo del linguaggio quotidiano, proponendo un’analisi su come le parole — nelle scuole, nei media, nei contesti pubblici e privati — possano ferire o liberare.
Alle 18 va in scena Rivolta perpetua, una performance ibrida tra teatro, poesia e filosofia politica, ispirata alla figura e al pensiero di George Orwell e concepita come un manifesto di insurrezione spirituale contro il presente. Jonny Costantino firma un testo visionario che attraversa il corpo della lingua e della rivolta, scritto ad hoc per questa edizione del festival. In scena con lui Sara Giannelli e Fulvio Accogli, con Alessandro Trabace al violino.
Alle 19 la musica live torna protagonista con Spiralis, il progetto solista per chitarra acustica di Stefano Pilia, musicista e compositore tra i più attivi della scena sperimentale italiana ed europea. Il suo è un rituale sonoro, una traccia sull’eco del presente. Pilia incarna un linguaggio ritmico-poetico che attraversa il passato e il futuro, invitando l’ascolto come gesto di resistenza e profondità
Alle 20 sipario sull’ottava edizione di Bookolica con La Staffa, il saluto danzante e informale che conclude il weekend del festival. Dopo tre giorni di parole, suoni e visioni, il dj set di Ciccio Gallea invita pubblico, ospiti e staff a sciogliersi in una festa collettiva che celebra la fine con un brindisi, un vinile, un ballo. Il titolo evoca l’ultimo giro al bar, il colpo di coda prima del congedo, la voglia di rallentare e trattenersi ancora un po’ insieme.
MASTERCLASS
Il programma di Bookolica è impreziosito da due masterclass a cura del giornalista di Indip Raffaele Angius, che ragionano ancora sul tema del linguaggio. Venerdì 5 settembre, a partire dalle 10 in Biblioteca comunale, appuntamento con Cyberconsapevolezza per umani in rete, una sessione aperta a tutte e tutti per imparare a proteggere la propria identità e i propri dati durante la navigazione online. Mentre sabato 6, dalle 10 negli spazi di Museo Organica, si parlerà di Sorveglianza, manipolazione e sicurezza nel giornalismo digitale. Un momento dedicato ai giornalisti dell’ordine sardo, che rilascia crediti per l’assolvimento dell’obbligo formativo. Si discuterà dell’utilizzo di strumenti sicuri per la protezione delle fonti, la crittografia, la gestione dei dati sensibili e la prevenzione della sorveglianza online.
PICCIUNÈ – Bookolica per i bambini e le bambine
Da sempre Bookolica si rivolge anche ai bambini e alle bambine. All’interno di Picciunnè trova spazio quest’anno l’autrice lettone pluripremiata Luize Pastore, che condurrà il laboratorio di disegno Città per cani randagi (sabato 6, ore 16, Museo Organica), e quello di scrittura Ritaglia, riscrivi, rispondi (domenica 7, ore 11, Museo Organica). Ad accompagnarla l’interprete Rita Tura. Entrambi gli appuntamenti sono in collaborazione con Latvian Literature, l’istituto di Letteratura lettone.
Rivolto ai più piccoli anche l’incontro Le mille e una fiaba (domenica 7, ore 16, Museo Organica). Un laboratorio a cura di Elena Morando che è insieme gioco e lettura.
SA SCENA
Rivista online specializzata in contenuti musicali, durante i giorni del festival Sa Scena curerà prodotti editoriali e approfondimenti dedicati. A cura di Gabriele Mureddu, ogni giorno, un’introduzione ai set di Land Excape e Spiralis, e un contributo alla radio di Bookolica.
SOCIAL EATING
Un pranzo all’aperto (sabato e domenica, ore 13, Museo Organica) che trasforma il bosco di Organica in un luogo di relazioni libere e lente, accompagnato dalle selezioni musicali su vinile di Ciccio Gallea. L’iniziativa nasce per offrire uno spazio di decompressione tra le attività del mattino e quelle del pomeriggio, ma anche per promuovere la socialità tra ospiti, pubblico, operatori e team del festival. Il ritmo è quello della musica analogica, della lentezza, della condivisione dei piatti e delle storie. Nessun palco, nessuna formalità: solo cibo, alberi, suoni e relazioni.























