Dopo le emozioni della quattro giorni di concerti straordinari organizzati dal Festival Internazionale Jazz in Sardegna, il fine settimana sull’Isola continua all’insegna della grande musica grazie alle nuove produzioni originali firmate da Medinsard, il Centro di Produzione Musicale creato da Sardegna Concerti. Venerdì 28 novembre, alle 21, sul palco della sala M2, riflettori accesi su “Massimo Ferra’s Legacy”, feat Gabriele Mirabassi, l’omaggio intenso e appassionato a Massimo Ferra, figura centrale della musica sarda e fonte d’ispirazione per intere generazioni. Chitarrista e compositore poliedrico, capace di attraversare con eleganza jazz, classica e musica popolare, Ferra ha lasciato un’eredità artistica preziosa e ancora in gran parte da scoprire e lo spettacolo firmato Medinsard nasce per valorizzare questo patrimonio. A guidarlo sono il fratello Bebo Ferra e il figlio Pietro Ferra, affiancati da musicisti d’eccezione: Francesco Sotgiu, Salvatore Maiore e l’ospite speciale Gabriele Mirabassi, uno dei massimi clarinettisti della scena internazionale. Un viaggio musicale emozionante che riaccende la voce e lo spirito di Massimo Ferra attraverso nuove interpretazioni e arrangiamenti originali.
Subito dopo, con inizio alle ore 22 (con replica il 29 novembre al Teatro Eliseo di Nuoro), va in scena “Bent’è Mari” la nuova produzione originale di Medinsard, Centro di Produzione Musicale, un progetto musicale che attraversa mari, culture e secoli, portando con sé le voci, i suoni, i ritmi e le parole trasportate dal vento. Dalla Sardegna alle coste del Nord Africa, fino al Brasile e ritorno, questo progetto originale intende esplorare le antiche melodie e le tradizioni vocali che hanno unito diverse terre, riflettendo sulla forza delle rotte dimenticate ma sempre necessarie. Le sonorità evocative di Bent’è Mari raccontano di un dialogo senza tempo tra i popoli che hanno navigato e si sono incontrati, tra di loro, nelle acque del Mediterraneo e oltre. Le lingue e i canti provenienti dalle isole sarde, dal Maghreb e dal Brasile si intrecciano con i suoni del vento, creando un paesaggio musicale che sfida le barriere geografiche e culturali. Il progetto è un incontro tra diverse tradizioni musicali, che spaziano dal tabarkino/ligure delle isole minori della Sardegna del sud al sardo dell’Isola Grande, passando per l’arabo del Maghreb e il portoghese del Brasile. Queste lingue, antiche e moderne, si mescolano con suoni e colori che il vento ha portato attraverso i secoli, unendo voci, canti e storie che ritrovano le rotte dimenticate, ma sempre più necessarie in un mondo globale e interconnesso. Il progetto è una riflessione profonda sull’eredità di queste tradizioni musicali, che, attraverso la loro bellezza e la loro autenticità, invitano a guardare indietro per andare avanti, a riscoprire le radici per comprendere meglio il presente e costruire il futuro. Sul palco Matteo Leone (Sardegna): voce, corde, percussioni; Marzuk Mejri (Tunisia): voce, darbouka, fiati; Roberto Taufic (Brasile): chitarra, voce; Elena Ledda (Sardegna): voce.
E sempre sul filo del viaggio nell’anima più antica della Sardegna, ma questa volta tra mito e tecnologia, sabato 29 novembre, ore 21, (con anteprima il 28 novembre all’Eliseo di Nuoro) va in scena la prima nazionale de “L’Arte dei Giganti”, progetto multimediale del sassofonista e compositore sardo Gavino Murgia. L’opera, firmata da Medinsard, è più di uno spettacolo, è un’esperienza che fonde musica, arte e tecnologia per raccontare l’anima di un’isola leggendaria in tutto il Mediterraneo, basandosi sul rigore della ricerca storico-scientifica e la spettacolarizzazione scenica e tecnologica. Uno spettacolo multimediale, frutto dell’intuizione di Gavino Murgia, virtuoso del sax, polistrumentista, compositore contemporaneo e grande ricercatore delle tradizioni popolari, in scena con un gruppo di artisti sardi e internazionali dal calibro di Valerio Mileto (Oud); Daniele Di Bonaventura (Bandoneon); Marcello Peghin (chitarre) e Ruben Bellavia (percussioni e batteria). Uno show caratterizzato dalla continua interazione tra musicisti e immagini – proiettate da schermi Led ad altissima definizione – e dove musica, immagini, luce e suggestioni costituiscono un unicum sensazionale e coinvolgente. Uno spettacolo che utilizza mapping 3D, e installazioni interattive per creare scenografie dinamiche che trasformano ogni location in un palcoscenico unico e dove l’integrazione della realtà aumentata e virtuale offre al pubblico un coinvolgimento senza precedenti. “Il nostro obiettivo è valorizzare il patrimonio culturale sardo, aumentando la visibilità internazionale dell’Isola – spiegano gli organizzatori – raccontando la cultura, la musica, il paesaggio e la storia millenaria della Sardegna in maniera moderna, lontana dagli stereotipi. Una narrazione scientificamente rigorosa ma al contempo spettacolare e suggestiva, che pone l’Isola e i suoi tesori al centro della ribalta internazionale”.























