Collaborazione e stretto legame con Jorge Eielson, poeta e artista peruviano di fama mondiale.
Ma Michele Mulas, pittore di Bari Sardo, si era distinto con una produzione tutta sua, apprezzata ed esposta in Italia e all’estero sin dagli anni Settanta.
È quello che racconta La mostra retrospettiva Michele Mulas.
Ritorno a Gardalis, a cura di Caterina Ghisu, Simone Mereu, Nicoletta Zonchello, con il progetto grafico e l’allestimento di Marta Cincotti, in programma al MAB di Bari Sardo sino al 31 agosto.
L’esposizione dell’artista scomparso a Milano nel 2002 è costruita attraverso oltre quaranta opere inedite, provenienti sia dal Centro Studi Eielson di Firenze, grazie alla sua direttrice Martha Canfield, sia da collezioni private. E poi tante foto che raccontano vita e opere dell’artista.
Una produzione, quella di Mulas sospesa tra le radici culturali dell’artista – la Sardegna arcaica – e le civiltà precolombiane, conosciute grazie al sodalizio con Eielson.
Opere influenzate dai maestri dell’arte contemporanea: Mondrian, sopra tutti, ma anche Mirò, Klee, Calder, per arrivare fino a Keith Haring.
Con questa mostra – si legge in una nota – il Comune di Bari Sardo e il centro d’arte MAB, intendono rendere omaggio a uno dei suoi testimoni più autentici e poetici, contribuendo a riscoprire la profondità e l’originalità del suo percorso artistico.
























