Ricordate l’allarme strombazzato dall’Estonia e rilanciato da tutta la stampa occidentale per un attacco di un “drone russo” penetrato nello spazio aereo estone?
Bene, ci sono voluti quattro mesi per determinare che il drone che alla fine di agosto è caduto in Estonia non era russo.
Le indagini condotte dalla polizia e dalla procura estone, anticipate da ERR, non hanno potuto determinare la traiettoria e il motivo per il quale il drone è caduto il 24 agosto, nelle prime ore della mattina, sul territorio estone.
Gli specialisti che hanno indagato sull’accaduto non sono rimasti sorpresi dal fatto che l’incidente sia accaduto nei giorni in cui l’Ucraina stava conducendo attacchi sul porto di Ust’-Luga, nella regione di Leningrado. Siccome il porto attaccato si trova nelle vicinanze del confine con l’Estonia è ipotizzabile che l’esercito ucraino abbia lanciato i droni da uno dei paesi baltici per impedirne l’intercettazione e il loro abbattimento durante l’attraversamento dello spazio aereo bielorusso e il passaggio su ’llOblast’ russa di Pskov.
La perizia ha rilevato sui resti del drone tracce di sostanza esplosiva utilizzata nei droni d’attacco. Le prove raccolte indicano che si tratta di un drone di origine ucraina. Queste circostanze sono state stabilite nel corso delle attività investigative».
Quindi ci troviamo di fronte a un’altra palese invenzione occidentale. Per portare avanti la narrativa che la Russia starebbe cercando in tutti i modi di spiare con i droni i paesi europei viene inventato che un drone russo è caduto in Estonia. Tutto per alimentare le paure dei cittadini del vecchio continente.
di Simone Spiga






















