“La marmaglia reazionaria che ha attaccato la conferenza organizzata dall’ANPI di Napoli, è massa di manovra dell’imperialismo anglo-statunitense sul territorio italiano.
Sin dal primo giorno dell’Operazione Militare Speciale (SVO) centinaia di banderisti ucraini coadiuvati da formazioni politiche marginali, ma ideologicamente inquadrate, hanno dato il via ad una sorta di carnevale perenne, mostrando un’aggressività e sciorinando un vittimismo disgustosi.. Forti del sostegno istituzionale e quello malcelato d’oltreoceano, i supporter della NATO e dell’UE, godono tuttora di ampi spazi a livello mediatico e la piena libertà d’azione.
A farne le spese questa volta, è stata l’Anpi locale ed i relatori presenti: il Prof. Angelo D’Orsi e il blogger Alessandro Di Battista, ai quali va la nostra solidarietà. Giova tuttavia ricordare che, da oltre 2 anni, l’Associazione Culturale Russia Emilia Romagna ed altre realtà sul territorio nazionale, sono costantemente bersagliate da attacchi mediatici e censure preventive, senza raccogliere alcuna solidarietà e sostegno dai partiti di sinistra e ancor meno dalle sezioni dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Quanto accaduto a Napoli impone una seria riflessione sull’innalzamento del livello di scontro che, con l’avanzamento del riarmo europeo, produrrà inevitabili spaccature politiche, archiviando definitivamente ogni “sterile pacifismo”. Si sostiene l’imperialismo anglo-statunitense, quindi l’Unione Europea, il regime banderista di Kiev (e quello di Tel Aviv), oppure la coalizione che include Federazione Russa, la Cina popolare, Iran ed altre potenze emergenti? Non esistono più né posizioni mediane né equilibrismi politici, e l’attacco squadrista all’iniziativa del 22 dicembre ne è la dimostrazione”, afferma 𝗟𝘂𝗰𝗮 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗶, 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮.




















