“Apprendo con disappunto e sconcerto gli esiti della Conferenza Stato-Regioni di ieri che conferma l’idea della Sardegna come una Regione in cui concentrare un così alto numero di detenuti in regime di 41 bis e i timori diffusi di una scelta e una visione che non può essere assolutamente condivisa.
Nell’ultimo incontro svolto il primo dicembre a Uta, alla presenza della Presidente Alessandra Todde, della Presidente del Tribunale di sorveglianza, Maria Cristina Ornano, e dei tanti rappresentanti competenti in materia, sono state espresse tutte le riserve in merito alla sicurezza e tenuta economica della società sarda, non solo dei territori coinvolti. La precarietà del servizio sanitario di fronte a questa invasione e l’evidente assenza del doveroso dialogo istituzionale tra Governo e Regione acuisce tutte le criticità che abbiamo da tempo evidenziato e accresce ancor di più la preoccupazione della nostra comunità e del territorio.
Come Amministrazione non rimarremo inerti e staremo al fianco di Regione, Città metropolitana, province e comuni in questa doverosa battaglia di rispetto delle ragioni dei sardi. Convocheremo con urgenza un nuovo Consiglio comunale per ribadire la nostra motivata contrarietà e intraprendere nuove azioni”. E’ il commento del sindaco di Uta, Giacomo Porcu, alle notizie giunte ieri sull’informativa del Ministero della Giustizia riguardanti la riorganizzazione degli spazi per i detenuti di cui all’articolo 41 bis.




















