“Ancora una volta l’esecutivo regionale guidato da Alessandra Todde ha perso l’occasione per dare concretezza e credibilità ai tanti proclami sulla “Sardegna isola di pace”.
Incalzato da una sentenza del TAR, che fissava a oggi, 17 dicembre, la scadenza per l’adozione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e della relativa delibera, il Governo regionale ha deciso di non decidere, cedendo così al Ministero dell’Ambiente la responsabilità di autorizzare ex post l’ampliamento dello stabilimento di Domusnovas (effettuato anni fa in base a un provvedimento della giunta Pigliaru, poi annullato dal Consiglio di Stato proprio perché mancante di una VIA).
Una conclusione indecorosa, a nostro parere, arrivata dopo settimane di balbettamenti in cui la Presidente ha cercato di far passare tale decisione come un esito scontato e di natura esclusivamente tecnica, salvo essere poi smentita da un gruppo di consiglierɜ della sua stessa maggioranza, che hanno fatto sapere che si sarebbero oppostɜ ad un eventuale parere positivo.
Come assemblea di Potere al Popolo – Cagliari avremmo salutato con soddisfazione questo gesto da parte di alcunɜ esponenti della maggioranza, malgrado le mobilitazioni di questi anni contro la filiera della guerra e a favore di una prospettiva di riconversione non si siano mai giovate del loro supporto, meno ancora di quello dei loro partiti.
Tuttavia, il drammatico ritardo con cui tali prese di posizione si sono manifestate, non le rende solamente del tutto inutili, ma le smaschera ancora una volta per ciò che realmente sono: pavide e opportunistiche reazioni ad una mobilitazione dal basso che in queste settimane sta crescendo, contro un esecutivo incapace di risposte politiche all’altezza, e dal cui crollo potrebbe tornare utile cautelarsi iniziando a prenderne le distanze.
Ora che questa vicenda si è definita nel peggiore dei modi, con un esecutivo regionale che consegna i destini della Sardegna al Governo nazionale più violentemente reazionario della storia repubblicana, l’unica scelta coerente, da parte dei consiglieri e delle consigliere di Sinistra Futura e Alleanza Verdi Sinistra sarebbero l’uscita dalla maggioranza in Consiglio e le dimissioni di assessorɜ e titolari di incarichi fiduciari.
Sappiamo fin d’ora che ciò non accadrà: assisteremo invece alla consueta commedia delle dichiarazioni di principio a costo zero, mentre chi si oppone davvero, da sempre e in ogni sede al bellicismo di questa fase storica deve vedersela con i celerini e i provvedimenti della Questura, unico referente istituzionale di chi chiede di avere voce in capitolo nelle decisioni che lə riguardano.
Contro la logica del capitalismo di guerra, non sono possibili soluzioni di compromesso come quelle adottate da quantɜ, ogni cinque anni, chiedono un “voto utile” contro la destra”, afferma il movimento Potere al Popolo.
























