Torna a splendere la facciata della Basilica di San Marco, a Venezia, finalmente libera dalle impalcature dopo oltre 7 anni di lavori e sono stati completati anche gli interventi del Nartece Nord.
E’ un Natale di bilanci positivi quello della Procuratoria di San Marco che oggi ha presentato il Bilancio di Previsione 2026 e il dossier dei Restauri 2025 con anche un anteprima: dopo 250 anni sono di nuovo visibili le pale delle grandi portelle “dell’organum magnum” realizzate nel 1490 per la Basilica di San Marco da Francesco Tacconi, con un chiaro influsso di Giovanni Bellini, collocate ora al complesso di Sant’Apollonia.
La Basilica di San Marco è ulteriormente valorizzata dalla nuova illuminazione della scena della Natività sopra la Porta dei Fiori, in Piazzetta dei Leoncini. “La facciata è visibile in tutta la sua bellezza, è rimasta solo una piccola impalcatura laterale perché qualche mese fa è caduto un piccolo pezzo di intonaco e per sicurezza abbiamo voluto presidiare quel punto” ha spiegato il Primo procuratore della Procuratoria di San Marco, Bruno Barel.
Per la Basilica di San Marco e il Campanile sono stati 2 milioni 806 mila e 284 i visitatori a fine novembre 2025 “e abbiamo ridotto di mille persone la presenza giornaliera per non dare troppo carico antropico alla Basilica” ha detto Barel. “Gli ingressi sono circa 400.000 in meno dell’anno scorso (3.204.173 nel 2024 ), ma per due ragioni: la prima è che il campanile è rimasto chiuso per un lungo periodo per manutenzione di sicurezza. Il secondo è che noi stessi abbiamo frenato l’accesso in Basilica. Sono aumentati enormemente pero’ gli ingressi gratuiti e di nove volte quelli scontati perché il nostro obiettivo è l’apertura ai giovani residenti e il piccolo aumento chiesto ai visitatori lo abbiamo restituito alla città” ha sottolineato il primo procuratore. L’aumento dei biglietti è stato usato principalmente “per aprire gratuitamente le chiese del circuito marciano, in totale 40, di cui venti completamente non accessibili. Siamo arrivati a 38, le ultime due saranno aperte entro la fine dell’anno” ha annunciato.
Attivo il bilancio 2025, per il 2026, “abbiamo risorse messe da parte per i lavori che abbiamo in animo di fare” ha aggiunto Barel.
Il restauro del Nartece Nord e del pavimento e base dell’altare della Cappella del Santissimo, rovinato dall’acqua alta per cui “è stato fatto un lavoro certosino. Tutto è tornato alla qualità originaria. Li abbiamo fatti con il contributo del Ministero della Cultura di 3, 3 milioni circa, abbiamo completato i lavori in anticipo e soprattutto risparmiando 800 mila euro che verranno restituiti. Il ministro Giuli è venuto a visitarlo pochi giorni fa”, ha spiegato Barel. “Per alcuni lotti abbiamo avuto anche il contributo del Ministero delle infrastrutture.
Tutti gli altri restauri sono fatti con le nostre risorse” ha aggiunto il primo procuratore.
Nuovo intervento anche sulla scultura bronzea di Francesco Segala del Fonte Battesimale, nel Battistero. Ripulito e illuminato anche il Trittico della Deesis, finito anche il restauro della Cappella Zen, con il sepolcro del Cardinale Zen.
“Abbiamo cominciato i lavori sul soffitto della sagrestia, pieno di mosaici. Stiamo rifacendo l’impianto di illuminazione con nuove tecnologie, ma mantenendo la stessa magia delle luci originarie”, ha raccontato Barel.
Tra i restauri previsti nel 2026 c’è l’apertura di una cabina di controllo per la sicurezza. “Il progetto, già avviato in collaborazione con Musei Civici e Comune prevede un centro di controllo 24 ore su 24 di tutti i rischi possibili che valgono sia per la Basilica di San Marco che per tutta l’area”. Anche il Complesso di Sant’Apollonia, dove sono collocate le grandi tele del Tacconi, si spera possa avere degli interventi, magari nel prezioso chiostro la cui bellezza silenziosa è citata anche da D’annunzio ne ‘Il Fuoco’, spiega l’Ansa.
























