Sette giorni di grande danza contemporanea per osservarne le ultime tendenze, mettendo vicine le produzioni della Sardegna con quelle nazionali e internazionali. Da sabato 6 a domenica 14 dicembre Cagliari e Selargius ospitano la prima edizione di Corfuentes, festival organizzato dall’Asmed- Balletto di Sardegna inserito da quest’anno tra i quattro organismi Crid (Centro di rilevante interesse per la danza) presenti in Italia.
Con la direzione artistica affidata a Massimiliano Leoni, Corfuentes in sardo significa “sorgenti del cuore”: luoghi intimi e profondi da cui nasce il movimento, dove l’acqua sotterranea dell’emozione trova un varco e si fa gesto, ritmo, visione. Un nome più che appropriato per l’Asmed che, fondata a fine degli anni ‘70 da Paola Leoni, nel tempo ha cresciuto generazioni di artisti e artiste, molti dei quali affermati anche fuori dall’isola.
Tante le prime nazionali previste in questa edizione e tante anche le grandi compagnie in arrivo tra le quali spiccano CNN Le Phare (Francia), C&C Company (Emilia Romagna), Versiliadanza (Toscana), Gruppo e-Motion (Abruzzo), ResExtensa (Puglia).
Sabato 6 dicembre si comincia con una piccola anteprima al Teatro Si e’ Boi di Selargius dove alle 21 la compagnia veneta Tocnadanza, fondata da Michela Barasciutti, presenta “Viaggio Rosso”. Coreografia e regia della stessa Barasciutti per un duetto che vede in scena Sara Cavalieri e Giulio Petrucci: nel segno del rosso, colore del dolore, del coraggio e della rinascita, lo spettacolo è un attraversamento emotivo e fisico che dà voce a ciò che troppo spesso resta inascoltato.
Da lunedì 8 dicembre il festival si sposta nel Teatro delle Saline di Cagliari: la seconda serata comincia con “Come neri fiori notturni”, una prima assoluta firmata dalla compagnia cagliaritana Circo Zamuner. La performance si dispiega come un rituale poetico e viscerale: le due danzatrici e coreografe, Luana Maoddi e Carlotta Zamuner, avvolte in ampie gonne nere dalla presenza scultorea, sembrano sbocciare e richiudersi come petali oscuri mossi da un vento invisibile. La regia è di Senio G. B. Dattena, violista dal vivo è Matteo Gallus. A seguire, ancora “Viaggio Rosso” di Tocnadanza che lascia poi il palco a Versiliadanza con “Viaggio d’inverno”: la struggente poetica del linguaggio schubertiano è il nucleo generativo di questo assolo creato e interpretato da Angela Torriani Evangelisti, danzatrice e coreografa, fondatrice e direttrice artistica di Versiliadanza. Chiusura affidata a MH Contemporary dance company, in Sardegna per la prima volta, che propone “Speechless”, una coreografia del giovane coreano Heung Won Lee che esplora come riusciamo a mantenerci integri in mezzo alle avversità e come il corpo diventi un contenitore di emozioni non dette.
Martedì 9 ad aprire la terza giornata del festival sarà un’altra prima assoluta, che accompagnerà il pubblico anche negli appuntamenti dell’11 e 12 dicembre: “Duos” della compagnia sarda Amorphe. Si tratta di una performance sonora che ha per protagonista il duo formato dai musicisti Marco Caredda e Sergio Titus Tifu in cui il violino dialoga con un universo di strumenti elettronici, creando un paesaggio musicale sospeso tra tradizione e sperimentazione. Subito dopo sarà sul palco Art’in, altra compagnia isolana con base a Cagliari che presenterà “50’”: Valentina Puddu, che firma coreografia e danza, racconta i 50 minuti di tempo per trattenere i propri ricordi prima di perdere completamente la memoria.
Mercoledì 10 dopo il Circo Zamuner che replica “Come neri fiori notturni”, arriva l’attesa compagnia francese CNN Le Phare, diretta dall’acclamato coreografo e artista di origine marocchina Fouad Boussouf, con “°Up” un duo come solo Bossous sa fare: al tempo stesso inatteso e preciso, e con al centro della scena il prodigio del calcio freestyle Paul Molina e il violinista Gabriel Majou.
A chiudere la quarta serata del festival sarà lo spettacolo “Who is Joseph?”, di e con Davide Valrosso, in cui un corpo senza volto, attento e fragile, debole e consapevole, forte e incerto, muta la propria essenza in una serie di figure gestuali capaci di evocare immagini visive ispirate da eventi storici.
Nell’appuntamento di giovedì 11 dicembre si comincia con Ersilia Danza, compagnia veneta fondata nel 1987 da Laura Corradi, che propone “Al di sopra non c’era altro che il cielo”, una coreografia di e con Viola Mazzi, alla ricerca di un equilibrio e una libertà capaci di squarciare il velo che avvolge le nostre vite, focalizzate su impegni, preoccupazioni, errori, ma non su ciò è che più genuino. Seguono la pugliese Res Extensa con “Habitat”, coreografia di Antonella Albanese che costruisce un dialogo tra il nostro mondo interiore e l’esterno, ponendo l’attenzione sulla nostra presenza nel mondo come parte di un delicato ecosistema, e il Balletto di Sardegna con “Manamuri”, coreografia di Leon Cino che vede in scena Lorenzo Gallo e Martina Spiga in cui due anime s’incontrano per caso e si innamorano. Chiusura affidata alla compagnia sassarese Danza Estemporada con “Le crisalidi”, un progetto di ricerca in divenire sulle nuove possibilità abitative che il pianeta e i luoghi sommersi offrono.
“Tapiluran” è il nuovo progetto del gruppo e-Motion dall’Abruzzo, che venerdì 12 apre la penultima giornata di Corfuentes: una metafora dello scorrere del tempo di una figlia, madre, moglie, amante, lavoratrice, donna in ogni sua sfumatura. Una prima nazionale firmata Sara Laurenco, che vede in scena Francesca La Cava, performer, regista e coreografa e docente all’Accademia internazionale di danza di Roma. A seguire torna il Balletto di Sardegna con l’anteprima nazionale di “Favola d’una rondine e una quercia”: in questa occasione sarà presentato un estratto della performance che andrà in scena in forma integrale il 14 dicembre ad Alghero. Un adattamento a firma di Marco Nateri e Andreina Uldank dell’omonimo libro di Luca Scognamillo, giovane studente algherese morto prematuramente.
Sabato 12 dicembre a chiudere la prima edizione del festival sarà la prima assoluta di “Fractus” della compagnia bulgara Derida Dance Center, una performance di danza visuale ispirata alla natura dei frattali – una forma geometrica frammentata composta da parti simili al tutto. Concept e coreografia sono di Jivko Jeliazkov. In scena ci sono Ivona Mashova, Simona Todorova, Vyara Bolgradova, Philip Milanov.
Subito dopo è il momento di C&C Company (Emilia Romagna) con “A peso morto”, di e con Carlo Massari, fotogrammi di una periferia senza tempo e identità, con cui cala definitivamente il sipario su Corfuentes.
Durante la serata sarà presentato il libro di Mario Coccetti “Nut e l’irresistibile richiamo del Dirupo Oscuro”, con l’accompagnamento musicale di Sergio Tifu.
Nei giorni del festival sono in programma anche alcune masterclass: venerdì 12 e domenica 14 dicembre appuntamento nella Scuola di danza “Assunta Pittaluga” di Cagliari: il 12 dalle 14 alle 16 con Derida Dance Center, il 14 dalle 10 alle 12 con C&C Company.





















