Nuova, ennesima, tegola sulla testa del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Due giorni fa, infatti, la procura di Venezia ha chiuso le indagini su presunte irregolarità legate alle spese elettorali sostenute da Brugnaro per le elezioni comunali del 2020, quando venne eletto per la seconda volta, sindaco di Venezia.
Per i pm Brugnaro avrebbe ricevuto finanziamenti definiti “opachi”, provenienti anche da aziende appartenenti alla sua “galassia”. Con l’accusa di finanziamento illecito è indagato anche lo storico collaboratore di Brugnaro, Ceron, ai tempi al vertice dell’associazione “Un’impresa comune”, fondata per la prima campagna elettorale del 2015, che avrebbe foraggiato il sindacato con 20.072 euro. Ma, secondo i calcoli della Guardia di Finanza, dai conti dell’associazione sarebbero usciti in realtà negli anni 768.552 euro.























