Continua la mobilitazione contro la Rwm, sit-in e striscioni davanti alla Soprintendenza dei beni ambientali e al palazzo regionale di viale Trento per fermare l’ampliamento dello stabilimento che fabbrica bombe tra Domusnovas e Iglesias di proprietà della tedesca Rheinmetall.
Nel mirino l’ipotesi di via libera al progetto: la procedura è ancora in corso e Cagliari Social Forum e il Comitato sardo di solidarietà con la Palestina, presenti al presidio di questa mattina, non vogliono sorprese: “L’istruttoria per la Via dell’ampliamento Rwm – dicono – è ormai conclusa, manca solo il parere finale della Giunta regionale, che si dovrà comunque esprimere entro la metà del prossimo dicembre, secondo quanto stabilito da una recente sentenza del Tar della Sardegna.
La valutazione finale per l’impatto ambientale non potrà che essere negativo – auspicano – Fra le tante motivazioni ne ricordiamo alcune.
Buona parte degli ampliamenti è stata realizzata in aree a rischio idrogeologico molto elevato, dove, per ragioni di sicurezza, vige il divieto assoluto di edificazione”. E ancora: “Non è stato acquisito il parere obbligatorio e vincolante della Soprintendenza di Cagliari in merito all’ampliamento nel suo complesso. Non è mai stato presentato un progetto unitario e organico del piano di ampliamento, né un elenco completo di tutti gli impatti dovuti alle numerosissime opere realizzate, in termini di scavi, sbancamenti, distruzione della vegetazione, impermeabilizzazione dei suoli”.
E poi le domande: “Può una Regione che detiene il primato di servitù militari a livello nazionale concedere una Via positiva ad una fabbrica che produce armi da esportare in tutti i teatri di guerra?”. E ancora: “Cosa succederebbe se il torrente sulle cui rive si affaccia lo stabilimento Rwm esondasse e uscisse dagli argini? Noi continueremo a vigilare”.























