“Mi inginocchierei sui ceci per fare un duetto con Lady Gaga” ha scherzato Eros Ramazzotti presentando l’album all star con cui celebra i 40 anni da quando presentò a Sanremo ‘Una storia importante’, canzone che lo lanciò nell’Olimpo della musica e che oggi dà il nome al lavoro in uscita il 21 novembre nella doppia versione, in italiano e spagnolo, e con una serie di duetti importanti, a partire da quello con Alicia Keys sulle note di ‘L’Aurora’, la canzone dedicata alla primogenita.
E proprio Aurora Ramazzotti oggi, a Ca’ del Bosco, la cantina in Franciacorta scelta come location, ha presentato il nuovo lavoro del padre, che vive nelle vicinanze e a fine evento se ne è andato a casa a cavallo.
Pungolato dalla figlia, Eros ha ricordato alcuni momenti topici della sua carriera, a partire dal Festival di Sanremo, “la vittoria tra i big è stata tra le cose più belle della vita”, ma ha anche parlato di casa, che per lui “è l’Italia, un paese purtroppo con tanti problemi che potremmo risolvere”.
Al centro dell’incontro, ovviamente, la musica, custodita nel nuovo album, 15 brani tra inediti e hit storiche, cantati con “artisti che sono amici” come Elisa, Giorgia, Jovanotti, Bocelli, Ultimo, “il mio figlio artistico”. E di colleghi amici ce ne sono tanti altri che “potremmo fare un volume 2 o 3” ha scherzato ancora Ramazzotti, sottolineando che con questo lavoro “chiudo 40 anni di carriera per iniziarne altri”.
Una vita artistica longeva, basata su basi precise: “oggi si usa molto l’autotune e gente non capisce la differenza, in passato si giudicava chi canta per come canta, oggi è più difficile. Io non l’ho mai usato, dicono che me lo sono mangiato, sono fortunato, non ne ho mai avuto bisogno”.
Guardandosi intorno, Eros conclude che “se non si parte dal talento si parte male. Ognuno fa ciò che vuole, ma se vai a un concerto di Lady Gaga capisci che il resto non esiste”. Oltre al talento, per arrivare dove è arrivato lui – un percorso ricordato dalle immagini che lo ritraggono con Michael Jackson, Tina Turner, Maradona e tanti grandi – serve anche altro: “non tutto ciò che un artista scrive è realtà, metti ciò che serve per arrivare al cuore della gente, se sei credibile duri tutta la vita, altrimenti – ha sottolineato – è tutta fuffa”. Di questi tempi, poi “l’amore è difficile, ce n’è poco, è giusto dare qualcosa di positivo alla gente perché è tutto tanto negativo”.
E’ nata così, dall’amore, una canzone speciale come L’Aurora, oggi ricantata con Alicia Keys: “amo tantissimo questa canzone, mi ha commosso – ha detto l’artista in videocollegamento parlando con Aurora Ramazzotti – proprio perché è dedicata a te, alla descrizione dell’amore che si prova per un figlio, qualcosa che conosco bene. E’ una celebrazione genuina dell’amore e della vita ed è stato meraviglioso cantarla con Eros, abbiamo avuto un’intesa immediata anche se a casa mia a San Diego c’era l’aria condizionata rotta. Meglio per la voce!”. “Eh no Alicia – è intervenuto Eros – Pavarotti mi disse che la voce va scaldata con il ghiaccio”.
Tanto positivo il ricordo di Big Luciano quanto negativo quello di Michael Jackson: “ero andato a consegnargli 100mila dollari per la sua associazione e mi fece aspettare tutto il giorno, io sono una persona semplice: se faccio il bene mi aspetto il bene”. Una sincerità che traspare tanto nel nuovo lavoro quanto nelle sue parole: “voglio avere la possibilità di continuare a fare ciò che ho fatto, sono convinto che il pop non morirà mai, trap e simili secondo il mio umile parere non hanno la sua forza”. Una forza che, nel suo caso, non ambisce alla fama fine a se stessa: “non cerco il successo, ma è una soddisfazione quando apprezzano ciò che faccio. Il successo è bello se valorizza l’artista, oggi in 3 secondi sei up e in 3 secondi giù, per me non è il massimo ma vedremo, chi vivrà vedrà”.
Lui intanto è pronto a portare dal vivo, nel tour mondiale che partirà il 14 febbraio da Parigi e toccherà 30 Paesi tra Europa, Nord America-Canada e America Latina, e negli stadi italiani, le canzoni interpretate con Elisa, opening act del tour del 1997, Jovanotti, Bocelli e Giorgia, “che ha una voce straordinaria. Chi canta se non ha queste doti – la sua stoccata – fa parte della schiera dove cantano tutti”. Fuori dal gruppo ci sono lui, ma anche altri: “vorrei collaborare con tanti, c’è ancora roba buona in giro”.
“Ma non hai detto – gli chiede la figlia – che volevi smettere?”. “Forse lo ha detto Pupo, che è il mio alter ego, io non vedo l’ora di partire in tour”, accompagnato dalla sua storia importante, “la mia famiglia, i miei figli e i miei nipoti, le cose che nella vita mi sono venute meglio, insieme alla musica”.























