“L’ennesimo schiaffo alla dignità del lavoro arriva dall’Unione dei Comuni del Coros, che ha pubblicato un bando per un tirocinio amministrativo retribuito appena 400 euro al mese.
Alcuni direbbero “Porgi l’altra guancia” ma questo è il terzo schiaffo che riceviamo quest’anno e di guance ne abbiamo solamente due.
Altro che “formazione”: si tratta di lavoro sottopagato, maldestramente camuffato dietro la retorica del tirocinio! Questa cifra non è una scelta casuale ma è il compenso minimo per i tirocini extracurriculari in Sardegna che è fermo dal 2009, mentre le cosiddette nuove linee guida del 2018 non hanno modificato la questione economica, lasciando tutto inalterato com’era oltre quindici anni fa.
In tutto questo tempo le Giunte regionali che si sono succedute, sia di centrodestra che di centrosinistra, non hanno avuto la decenza di aggiornare un sistema marcio con l’unico effetto di umiliare i giovani sardi che si affacciano al mondo del lavoro.
Questo, come tanti “lavori” che vengono proposti ai giovani, si basa sulla disperazione giovanile nel trovare lavoro, per cui sono costretti ad accettare compensi da fame per 10 o 12 ore di lavoro con effetti devastanti e distruttivi dal punto di vista mentale e sociale, oltre che fisico.
Nel frattempo, il costo della vita è esploso: inflazione galoppante, affitti alle stelle, precarietà diffusa, salari stagnanti, si fa la fame per arrivare a fine mese. E cosa propone ai giovani la Pubblica Amministrazione? 400 euro al mese: un’ elemosina.
È scandaloso che siano proprio gli enti pubblici — quelli che dovrebbero garantire per primi la dignità dei lavoratori — a utilizzare i tirocini per coprire attività lavorative ordinarie a costi irrisori, alla stregua dei privati.
Così si normalizza lo sfruttamento del lavoro, si svaluta il sapere e si scoraggia chi ha studiato (in una delle regioni con il più alto tasso di abbandono scolastico!).
Parliamo sotto tutti i punti di vista di sfruttamento legalizzato con paghe più che penose. Poi si parla di spopolamento, fuga di cervelli, desertificazione sociale. Ma davvero qualcuno crede che i giovani rimarranno in Sardegna per 400 euro? Questa non è formazione: è un attacco alla dignità, non si tratta di una questione
ideologica ma di umanità.
Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti/e denunciano con forza questo ennesimo episodio di sfruttamento istituzionale”, la nota è inviata dalla Segreteria Regionale di Rifondazione Comunista e del Coordinamento regionale Giovani Comunisti.























