Incontri al Mimit deludenti, stravolte le aspettative annunciate. E ora i lavoratori metalmeccanici del Sulcis sono pronti alla mobilitazione, da decidere con una assemblea generale.
È la posizione dell’attivo Industria di Fiom-Cgil, Fsm-Cisl e Uilm-Uil territoriali, riunito oggi a Portoscuso per fare il punto sugli ultimi vertici romani. Dalle dichiarazioni del ministro delle Imprese Adolfo Urso, secondo i sindacati, emerge un quadro disastroso: per piombo e zinco non c’è più spazio, l’alluminio è in stand-by, per l’Enel si è certificata la chiusura. Quanto a Sider Alloys, la richiesta delle sigle è categorica: “Invitalia deve ricevere un unico mandato: interrompere qualsiasi rapporto con l’attuale proprietà”. Chiesto un incontro urgentissimo con il ministro Urso.
“Se per Eurallumina – spiegano i sindacati – si può considerare un importante passo avanti l’approvazione del Dpcm (anche se non sufficiente a garantire il rilancio), su Glencore le comunicazioni dello scorso 2 ottobre del ministro hanno colto tutti di sorpresa. Si è passati dalle dichiarazioni di produzioni strategiche a ‘non si farà più piombo e zinco’”.
“Nel corso di questi incontri, i numeri su ammortizzatori sociali e forza lavoro impegnata sono stati incomprensibili. Siamo certi che appena 4 anni fa in stabilimento varcavano i cancelli oltre 1.500 lavoratori, dopo le fermate della produzione di piombo di alcuni anni fa e soprattutto dello zinco di un anno fa, all’inizio del 2025 sono diventate 900, oggi siamo a poco più di 300, con tanti in cassa integrazione che non sanno quale futuro occupazionale aspettarsi”.

























