Siamo tutti profondamente indignati per l’atteggiamento del nostro governo in rapporto al massacro di Gaza, all’esodo forzato di una popolazione innocente accusata in blocco di “terrorismo”, da un governo, quello di Netanyahu, che si è spinto ben al di là dei limiti del crimine internazionale. Ribadiamo l’illegalità delle intercettazioni in acque internazionali e siamo indignati dinanzi alle stesse dichiarazioni del nostro presidente del consiglio dei ministri che offende la sua e la nostra intelligenza quando sostiene che il suo governo ha inviato rapidamente ai palestinesi molti più aiuti di quelli chele “flottiglie” potrebbero consegnare loro.
L’Italia, al pari del resto di altri paesi europei, ha lasciato che il massacro perpetrato dall’esercito israeliano avesse libero corso senza reagire nemmeno con i due minimi gesti indispensabili: ritiro degli ambasciatori da Tel Aviv (Gerusalemme abusivamente occupata non può essere considerata capitale d’Israele), rottura delle relazioni diplomatiche, immediate denunzia e sospensione degli accordi in corso (compresi quelli già in essere) e adozione di effettive, pesanti forme di sanzionamento. Che ai palestinesi pervenga l’elemosina degli “aiuti umanitari” è una tragica beffa: l’Italia, insieme con altri paesi, si è resa obiettivamente complice dei crimini di Netanyahu: in queste condizioni, i nostri “aiuti” assumono identico valore a quelli che avrebbe il gesto di chi, dopo aver dato man forte (se non altro con la sua immobilità) all’aggressore, invii poi bende e pomate a casa dell’aggredito pretendendone addirittura la riconoscenza.
Tutto ciò viene perpetrato a loro vergogna e NON IN NOSTRO NOME.
Il Libero Comitato NNN (Non in Nostro Nome)























