Confindustria Sardegna manifesta preoccupazione per la soppressione dell’Unità di Missione ZES prevista dal recente Decreto “Terra dei Fuochi”. La norma introduce il nuovo “Dipartimento per il Sud”, organismo destinato a sostituire l’attuale modello, istituito per coordinare, attuare e monitorare le politiche di sviluppo connesse alle Zone Economiche Speciali.
L’auspicio, secondo Confindustria Sardegna, è che tale nuovo strumento non interrompa il lavoro avviato che ha mostrato un valore strategico anche per lo sviluppo della Sardegna e del Mezzogiorno.
L’Unità di Missione ZES Unica si è rivelata, in questi mesi, uno strumento decisivo: a livello nazionale sono state rilasciate oltre 800 autorizzazioni uniche che hanno generato 28 miliardi di investimenti e migliaia di nuovi posti di lavoro.
La semplificazione delle procedure, anche in Sardegna, ha aperto la strada a investimenti senza precedenti. Da gennaio sono state presentate almeno una decina di grandi iniziative imprenditoriali di rilievo, dal turismo all’economia circolare, di cui di alcune, proprio in questi giorni, la struttura doveva fissare la conferenza di servizi per dare avvio agli investimenti.
Parallelamente, oltre cento imprese sarde hanno partecipato al bando per il credito d’imposta ZES chiuso a maggio, confermando l’interesse e la vitalità del tessuto produttivo regionale quando vengono proposti strumenti agevolativi tempestivi ed efficaci.
«Questo modello stava finalmente dando risposte concrete alle imprese, creando fiducia, attrattività e nuove prospettive occupazionali – sottolinea il Presidente Confindustria Sardegna Maurizio de Pascale – Il nostro timore è che cancellare l’Unità di missione proprio ora potrebbe significare un rallentamento delle procedure autorizzative dei progetti già presentati.»
In assenza di un chiaro piano di transizione o di riorganizzazione delle competenze, il rischio è di creare vuoti normativi che finirebbero per compromettere un meccanismo oggi ben rodato, con conseguenze non solo per il Sud: recenti dati Istat evidenziano per il Mezzogiorno una crescita del Pil e un tasso di occupazione che, per la prima volta dal 2004, supera il 50%, confermando il contributo importante alla crescita dell’intero Paese.
Il momento, inoltre, è particolarmente delicato: è in discussione il rifinanziamento delle misure ZES e un cambio improvviso di regia potrebbe rallentare processi vitali per la crescita del Mezzogiorno e della Sardegna in particolare.
Confindustria Sardegna chiede quindi al Governo di garantire una soluzione che assicuri continuità, rapidità ed efficacia, evitando di vanificare i risultati raggiunti e le prospettive già aperte per le imprese e per i territori.






















