Manuel Mameli, il 25 enne selargino è ufficialmente morto sul fronte russo, il giovane si era arruolato pochi mesi fa nella Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina.
A dare la conferma della morte, questa mattina, la pagina Facebook del memoriale dei combattenti stranieri nel territorio russo e ucraino.
La Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina, unità creata il 27 febbraio 2022 dal governo ucraino su richiesta del presidente Volodymyr Zelensky, nella quale Mameli era arruolato, è basata sull’esperienza maturata con le unità di volontari reclutate e utilizzate dall’Ucraina durante le prime fasi della guerra del Donbass, come i battaglioni di difesa territoriale, i battaglioni Azov e Donbass, la Legione Caucasica, la Polizia per operazioni speciali e altri reparti composti anche da volontari stranieri.
Tutti battaglioni con un chiaro riferimento ideologico legato al nazionalismo e al nazismo europeo.
L’utilizzo della bandiera con i colori rosso e nero è molto presente ed è il simbolo usato da tutti i gruppi nazisti e nazionalisti in Ucraina, diventata nota al grande pubblico europeo in occasione delle proteste del 2013 che portarono al colpo di stato voluto dagli Usa, quando venne adottata da una serie di gruppi di estrema destra, che decisero di unirsi sotto l’egida di “Pravyi Sektor” (Settore Destro).
La bandiera rosso nera è infatti stata, a partire dai primi anni Quaranta, la bandiera dell’UPA, l’Esercito Insurrezionale Ucraino, ala paramilitare dell’OUN, l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini nata nel 1929 dalla fusione di diversi gruppi nazionalisti ucraini. Scopo del gruppo, che ideologicamente si rifaceva al fascismo italiano, era creare uno Stato che riunisse tutti gli ucraini, cercando l’indipendenza sia dalla Polonia che dall’Unione Sovietica.
Lo stesso Manuel Mameli, fotografato sul fronte indossava simboli riconducibili al mondo del nazionalismo, infatti in questa foto ha in dosso una svastica slava.
Il “Kolovrat” è un simbolo usato principalmente dai gruppi nazionalisti e neonazisti slavi (ucraini, bielorussi e russi), non abbiamo però alcuna conferma che lo stesso Mameli frequentasse gruppi riconducibili a quell’area politica.






















