Da quanto si legge sulla stampa, in merito al confronto tra la Presidente Todde e il Ministro della giustizia Carlo Nordio, non sarebbero ancora state fatte scelte definitive sul trasferimento di 92 detenuti al 41 bis a Uta e ci sarebbe un dialogo costante con la Regione.
Ma quanto il Ministro ha messo nero su bianco nella risposta a un’interrogazione dell’On. Francesca Ghirra non lascia spazio ad ambiguità.
“Il 30 luglio scorso, a seguito di una visita di ispezione al carcere di Uta e della preoccupazione derivante dalla decisione di trasferire 92 detenuti in regime di 41-bis nella nostra struttura detentiva, ho depositato un’interrogazione al Ministro Nordio a cui di recente ho avuto risposta” ha dichiarato la deputata “Il Ministro non ha affatto negato la volontà di trasferire a Uta detenuti al 41bis, decisione che potrebbe causare gravi conseguenze per la sicurezza, la sanità, l’economia e la tenuta sociale del territorio”.
“Non solo il Ministro non ha negato questa volontà, ma ha persino evidenziato che la scelta sarebbe in linea con quanto previsto dalla normativa” continua Ghirra “Nel testo della risposta ha ripercorso l’intero iter di realizzazione del nuovo padiglione: dal contratto sottoscritto il 25 novembre 2009, al termine dei lavori il 7 gennaio 2021 e la consegna, dopo le operazioni di collaudo, a novembre 2024. Ha anche specificato che è attualmente in corso la realizzazione del fabbricato Servizi, la cui conclusione dovrebbe avvenire entro quest’anno o, al massimo, entro i primi mesi del 2026. Insomma, tutto lascia pensare che a breve avverrà il trasferimento”.
E prosegue: “Ad alimentare le nostre preoccupazioni un’altra grave ammissione del Ministro, non solo e non tanto sulla situazione del sovraffollamento, quantificata il 2 settembre al 124,42%, ma soprattutto sulla situazione del personale, per cui Nordio ha certificato la carenza di ben 111 unità, suddivise tra i vari ruoli, sottolineando che non sono previsti interventi di rafforzamento del personale penitenziario. Il Ministro ha però specificato che queste decisioni non incideranno sul servizio vigilanza del nuovo padiglione detentivo destinato ad accogliere i detenuti ascritti al circuito detentivo speciale ex art. 41-bis, che sarà gestito, in via esclusiva, da personale di Polizia penitenziaria alle dipendenze funzionali del Gruppo operativo mobile.”
“Mi chiedo come sia possibile che sia già stata compiuta una stima dei posti di servizio e della dotazione organica necessari ad assicurare il funzionamento e il buon andamento del Reparto, nonostante sia noto che la Sardegna sia stata considerata dal procuratore generale di Cagliari una regione a forte rischio di sviluppo mafioso e che la presenza dei detenuti al 41-bis potrebbe rafforzare alleanze tra le mafie tradizionali e la criminalità locale” e conclude “Rivolgo un accorato appello al Ministro Nordio perché si impegni per evitare questo trasferimento. La nostra Regione sta già affrontando enormi criticità di tipo economico e sociale, anche a causa della condizione di insularità, l’arrivo di detenuti pericolosi sarebbe una vera sciagura.”
























