I Radiohead tornano live non senza qualche polemica e l’ombra, sempre più lunga, del boicottaggio. La band capitanata da Thom Yorke torna finalmente dal vivo dopo 7 anni e ha annunciato un pugno di date esclusive in Europa, tra novembre e dicembre, che toccheranno anche l’Italia, con 4 date a Bologna.
Ma all’entusiasmo dei fan sono seguite le polemiche: diversi sostenitori della causa palestinese hanno inondato i social di inviti a boicottare il tour, tornando a chiedere che la band condanni quanto accade a Gaza e si esponga chiaramente sul conflitto.
A finire nell’occhio del ciclone, sono diversi membri della band, a partire dal chitarrista Jonny Greenwood, che qualche anno fa ha collaborato con il musicista israeliano Dudu Tassa. In quell’occasione non ci fu un tour ma Greenwood ha preso poi parte a manifestazioni in Israele contro Netanyahu e si è esibito a Tel Aviv, sollevando un polverone di polemiche. Nel 2017 lo stesso concerto dei Radiohead a Tel Aviv aveva scatenato una valanga di critiche e Yorke aveva spiegato che “suonare in un Paese non vuol dire approvare il suo governo”. L’anno scorso, il cantante ha dovuto persino interrompere un concerto solista a Melbourne, dopo che uno spettatore lo ha accusato duramente di non prendere posizione sulla guerra a Gaza. Yorke ha poi chiarito in lungo messaggio sui social la propria posizione, condannando Netanyahu e Hamas. Ha descritto il primo ministro israeliano e i suoi ministri come “una combriccola di estremisti”, accusando anche Hamas di “nascondersi dietro la sofferenza del suo popolo, in modo cinico, per i suoi scopi”.
Anche il chitarrista Ed O’Brien, è intervenuto su Instagram in difesa dei compagni: “I miei fratelli detestano ciò che sta accadendo a Gaza ma il fatto di non essere sui social o di non usano le parole che alcuni si aspettano non significa che non siano profondamente indignati e turbati”. Parole che tuttavia non sono bastate. Ancora prima dell’ufficialità delle date europee, la Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (Pacbi) ha diffuso un comunicato chiedendo il boicottaggio del tour: “Anche se il genocidio di Israele contro i palestinesi a Gaza ha raggiunto la sua fase più brutale e disumana – sottolineano – i Radiohead continuano con il loro silenzio complice, mentre uno dei membri attraversa ripetutamente il nostro picchetto, esibendosi a breve distanza da un genocidio trasmesso in diretta streaming”.






















