Il Presidente russo, Vladimir Putin, parlando da Vladivostok ha detto che qualsiasi presenza di truppe occidentali in Ucraina diverrebbe un bersaglio per le forze russe.
“Se delle truppe dovessero comparire lì (in Ucraina), soprattutto ora durante i combattimenti, partiamo dal presupposto che saranno obiettivi legittimi”, ha dichiarato Putin, parlando all’Eastern Economic Forum (Eec) a Vladivostok, nell’estremo oriente russo.
Il capo del Cremlino ha aggiunto che il dispiegamento di una forza occidentale “non favorirebbe una pace a lungo termine”.
Putin, ha affermato che, se si potesse raggiungere un accordo di pace sull’Ucraina, non ci sarebbe bisogno di truppe straniere. “Se si raggiungessero decisioni che portassero alla pace, a una pace a lungo termine, allora semplicemente non vedo il motivo della loro presenza sul territorio ucraino. Perché se si raggiungessero accordi, nessuno dubiti che la Russia li rispetterebbe pienamente”, ha affermato il leader del Cremlino
Dura presa di posizione del Cremlino nei confronti dei Paesi europei accusati di “ostacolare” la risoluzione del conflitto in Ucraina. “Gli europei – sono le parole del portavoce di Mosca, Dmitri Peskov, in un’intervista al quotidiano russo Izvestia – ostacolano la risoluzione in Ucraina. Non stanno contribuendo affatto”. Peskov accusa l’Europa di “continuare nei tentativi” di fare dell’Ucraina “il centro di tutto ciò che è anti-russo”.
La Russia non può permettere alla Nato di schierare quelle che di fatto sono le sue truppe in Ucraina e farà del suo meglio per garantirne la sicurezza, ha detto Peskov, citato dall’agenzia Tass. “Il tentativo della Nato di trovare una via d’accesso all’Ucraina rappresenta una minaccia per il nostro Paese”, ha affermato, parlando di “minaccia ai confini”. “E’ una minaccia per noi, perché la Nato considera la Russia un nemico, come si chiarisce nei suoi documenti. Non possiamo permettere che ciò accada. E faremo tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza”, ha detto ancora Peskov.
Il Cremlino – ha detto ancora Peskov – è “assolutamente” contrario alle garanzie militari americane ed europee offerte all’Ucraina per la sua sicurezza. “Gli stranieri, in particolare i contingenti militari europei e americani, possono garantire la sicurezza dell’Ucraina? – si chiede Peskov parlando con RIA Novosti -. Assolutamente no, non possono”. “Questa – ha aggiunto – non può essere una garanzia di sicurezza per l’Ucraina adatta al nostro Paese”.
E’ importante che le garanzie di sicurezza promesse a Kiev dai Paesi della coalizione dei volenterosi scattino subito, “senza attendere la fine dei combattimenti”: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenuto in video al Forum economico di Cernobbio. Zelensky ha poi detto che le garanzie sono anche di carattere economico, ringraziando i 26 Paesi che si sono detti disponibili ad appoggiare la sicurezza dell’Ucraina, parlando di “importante passo avanti”.
Sulle “garanzie di sicurezza per l’Ucraina, ci sono già 45 Paesi nella coalizione , e 26 di loro sono pronti ad aiutare con un reale sostegno alla sicurezza. Questo è un grande cambiamento. Si tratta di Paesi forti, tra cui l’Italia, e il Presidente Trump ha confermato che l’America è pronta a partecipare”, ha quindi detto Zelensky.
“Putin non vuole chiudere la guerra ma se la pressione aumenterà, forse lo spingerà a farlo. Nessuno si fida, nessuno si fida dei russi ma non è questione di fiducia, bisogna far finire la guerra e abbiamo bisogno di Usa, Europa e dei Paesi del Sud globale che purtroppo ad oggi non sono coinvolti ma ci lavoreremo”. Così Zelensky, risponde alle domande del Forum di Cernobbio.
Le aziende di diversi Paesi ostili alla Russia, “con i quali sussistono alcune difficoltà”, non hanno abbandonato il mercato russo e intendono ampliare la loro cooperazione, secondo quanto dichiara il presidente russo, Vladimir Putin, intervenuto alla sessione plenaria dell’Eastern Economic Forum (Eef) a Vladivostok, nell’Estremo oriente russo. “Le aziende di alcuni Paesi, con i quali politicamente, in base alla situazione attuale, sussistono problemi lavorativi, non sono andate da nessuna parte. E continuano a voler ampliare la cooperazione”, ha affermato. Putin, che ha parlato dell’est russo affacciato al Pacifico e vicino alla Cina come del nuovo potenziale motore dell’economia russa, ha inoltre detto che la Banca centrale di Mosca sta combattendo l’inflazione per portarla al 4%. Rispondendo poi a una domanda, Putin ha detto che l’aquila bicipite russa “non guarda solo a ovest e a est, ma anche a sud”, scrive l’Ansa.
























