Il direttore sportivo del Cagliari Calcio, Guido Angelozzi, è intervenuto nella sala stampa dell’Unipol Domus per incontrare i media dopo la chiusura del calciomercato estivo. È stata l’occasione per un punto generale sulle operazioni concluse e sul progetto tecnico che prosegue dopo le prime due giornate di campionato e la prima sosta stagionale.
“Siamo soddisfatti di questo inizio di campionato. Abbiamo affrontato due big e mi è piaciuto come abbiamo giocato. Con la Fiorentina siamo scesi in campo a pochi giorni dalla cessione del nostro miglior attaccante e abbiamo comunque disputato una grande gara. A Napoli, contro i campioni d’Italia, abbiamo fatto una prestazione importante e abbiamo perso solo all’ultimo secondo. In Serie A ci sono tante partite che non finiscono al 90′: l’importante è avere la voglia e l’organizzazione che abbiamo dimostrato. Sono tranquillo e sereno sul nostro percorso, che vogliamo portare avanti in base alle nostre potenzialità”.
“Piccoli e Zortea sono stati venduti solo di fronte a offerte irrinunciabili. Con Piccoli, ad esempio, la Fiorentina ha accelerato all’ultimo momento: la trattativa era già avviata da tempo e anche altre squadre, italiane e straniere, si erano interessate. Noi abbiamo chiesto una cifra molto alta, forse nemmeno il presidente si aspettava che arrivassero a quei livelli”.
“Dopo la cessione di Piccoli abbiamo valutato diverse alternative. Avevamo sul tavolo anche altri nomi, ma con Andrea è nato subito un dialogo positivo: ha chiamato l’allenatore per manifestare la sua volontà di venire qui. Ha solo 31 anni, ha fatto la storia del calcio italiano ed è un colpo importante per noi. È un grande lavoratore, a Como ha sempre lavorato duramente, e ha voluto fortemente venire a Cagliari. In attacco abbiamo diversi giovani: serviva un profilo di esperienza e lui incarna perfettamente questa esigenza. Siamo convinti che ci darà soddisfazioni”.
“Dopo le cessioni eccellenti abbiamo attivato il piano B, anche su indicazione di mister Pisacane, portando a termine quattro acquisti importanti. Ringrazio tutta l’area scouting che ha lavorato come sempre in modo alacre sul mercato. Rodriguez, ad esempio, era monitorato già da anni: è un investimento importante. Abbiamo scelto due profili in difesa, uno di esperienza come Zé Pedro e uno di prospettiva enorme come Rodriguez. Inoltre, non dimentichiamo Palestra che è sì arrivato con la formula del prestito secco ma ci darà un grande contributo tecnico perché può giocare sia a destra che a sinistra. All’inizio il presidente era titubante perché il Cagliari non è incline a questo tipo di operazioni, ma l’ho convinto: l’allenatore lo apprezza e infatti è stato subito impiegato”.
“Rodriguez mi piace tantissimo: è un 2005 duttile, di prospettiva, lo volevano altre realtà importantissime di livello internazionale ma la tradizione degli uruguaiani a Cagliari lo ha spinto a scegliere noi. Folorunsho porta qualità ed esperienza, siamo stati bravi a portarlo qui. Caprile ha ricevuto richieste, ma la società ha fatto muro: è un punto fermo per noi”.
“A centrocampo siamo coperti. Cavuoti era molto richiesto in Serie B, insieme a Liteta, che è un 2006 di ottimo avvenire, completa il reparto. Entrambi sono forti e il primo a crederci è mister Pisacane. Rog, invece, è destinato a cambiare maglia. Non abbiamo preso altri giovani proprio per non togliere spazio ai nostri ragazzi: crediamo molto nel nostro settore giovanile e dobbiamo proseguire su questa strada.
Io ho sempre lavorato con i giovani, la cosiddetta linea verde. È il mio modo di lavorare e non cambierò: non mi interessa fare una squadra di soli esperti. Due anni fa, con il Frosinone, sono retrocesso all’ultimo minuto con la squadra più giovane d’Europa, ma rifarei quella scelta”.
“Il ruolo del direttore sportivo è cambiato molto da quando ho iniziato. Oggi c’è la tecnologia, molti più dati ma io resto fedele ai miei strumenti tradizionali. Continuo a fidarmi dell’istinto: parlo tanto con i giocatori, li guardo negli occhi e valuto molto anche l’aspetto umano e caratteriale”.
“Quando ho accettato di venire a Cagliari l’ho fatto sia per la città che per la società: non ho avuto il minimo dubbio. Ho trovato subito organizzazione e le basi per lavorare bene. Siamo partiti con entusiasmo, siamo soddisfatti anche se si può sempre fare meglio. Un esempio è Esposito: lo scorso anno lo volevano tutti, ma con la sua volontà e quella del procuratore siamo riusciti a portarlo qui”.
Accanto al direttore sportivo Guido Angelozzi, in conferenza stampa il direttore generale Stefano Melis, che ha aperto l’incontro con i media e risposto alle domande sul progetto del Cagliari Calcio a tutto tondo: mercato, sostenibilità, filosofia, valori e un orizzonte da inseguire tutti insieme.
“Il gruppo è coeso, ed è questo l’aspetto che desidero sottolineare per primo. Fin dalle prime dichiarazioni abbiamo visto confermate le premesse: stiamo lavorando tutti con motivazioni e carica giuste. Ringrazio i tifosi per il calore dimostrato, con un nuovo record di abbonamenti all’Unipol Domus. Non mi piace parlare di ‘progetto’: preferisco il termine ‘percorso’. Dall’anno della Serie B abbiamo deciso di ricostruire con attenzione, con obiettivi chiari. Ci eravamo dati due o tre anni per arrivare dove siamo oggi, ma siamo stati bravi a restare solo una stagione in B e da lì abbiamo costruito una traiettoria di crescita. Vogliamo dare continuità a questo percorso, con idee chiare e una direzione precisa”.
“Tutto è stato fatto all’interno di una pianificazione e parametri ben chiari. Siamo soddisfatti di come abbiamo operato. Abbiamo riscattato diversi giocatori con operazioni onerose ma pianificate, e questo ci ha permesso di costruire una rosa solida e di proprietà quasi per la sua interezza: l’unica eccezione è Palestra, mentre per profili come Kilicsoy, se faranno bene, ci sarà l’opportunità del riscatto. Abbiamo gestito con attenzione anche il monte ingaggi e ci siamo mossi in un momento delicato per il calcio italiano con solidità e idee chiare. Lavoriamo con un giusto mix: esperienza, giovani e identità. Idrissi, ad esempio, ha completato il suo percorso nel settore giovanile ed è arrivato all’esordio in Serie A. Questo è il modello che vogliamo seguire”.
“L’obiettivo è chiaro: la salvezza deve essere il primo traguardo. Vogliamo raggiungerla il prima possibile, ma siamo pronti a lottare. È fondamentale avere la determinazione di stare in campo in un certo modo, con organizzazione e spirito. Siamo abituati a programmare e continueremo su questa strada”.
“Faccio un plauso al lavoro della nostra Under 20 e di tutto lo staff del settore giovanile. La vittoria della Coppa Italia Primavera è stata la ciliegina sulla torta, un trofeo che non capita spesso. Siamo andati vicini anche alla Supercoppa e colgo l’occasione per fare i complimenti a Francesco Pisano, che incarna i valori che vogliamo nei nostri tecnici e in tutti coloro i quali indossano questa maglia. Non so se quella vittoria sia stata decisiva per la scelta di Pisacane, ma sicuramente il mister si è guadagnato sul campo questa opportunità: ha fatto un percorso nel nostro settore giovanile, ha lavorato nello staff di Liverani, ha avuto esperienze internazionali dal punto di vista dell’aggiornamento personale e professionale. Ha avuto bravura e un pizzico di fortuna, si è meritato questa possibilità”.
“Cercheremo di restituire la fiducia dei tifosi con prestazioni gagliarde e orgogliose. Giochiamo in uno stadio temporaneo, e non possiamo esserne felici: il vero obiettivo del club, nel medio periodo, è la costruzione di un nuovo stadio. Nella campagna abbonamenti abbiamo cercato di essere più democratici, lasciando un centinaio di posti liberi in entrambe le curve per chi viene da lontano e non può abbonarsi”.
“L’arrivo di Belotti risponde all’idea di mix che perseguiamo: portare esperienza e valori dentro lo spogliatoio. È un innesto che va a completare una rosa giovane e di prospettiva, così come lo staff di Pisacane aveva indicato in fase di costruzione”.
“Il nostro obiettivo è vivere una stagione gagliarda, con spirito, orgoglio e prestazioni all’altezza. Vogliamo regalare ai tifosi più soddisfazioni possibili dentro e fuori dal campo, con rispetto per tutti ma senza paura di nessuno, perseguendo i nostri valori”.
























