Dopo il successo dello scorso anno, coronato da sold out e ottime recensioni, la compagnia teatrale cagliaritana Batisfera torna al prestigioso Fringe Festival di Edimburgo con due spettacoli: il pluriacclamato “La Grande Guerra degli Orsetti Gommosi” e il nuovissimo “Tale of a Potato”, che debutterà in prima assoluta proprio oltre la Manica. Dal 1 al 24 agosto (escluso il 13), entrambi gli spettacoli andranno in scena ogni giorno alla venue Zoo Playground rispettivamente alle ore 15 e alle 16.
“La Grande Guerra degli Orsetti Gommosi” è stata inserita dal quotidiano britannico The Telegraph tra i trenta spettacoli da non perdere al Fringe 2025, definito “una piccola epopea di orsetti gommosi in una guerra contro i dinosauri: strano, toccante e straordinariamente ben fatto”.
“Tale of a Potato” è, invece, il racconto delle vicende di un tubero che si chiama “Protagonista”, ma che potrebbe essere chiunque. Nato, cresciuto, innamorato, attraversa i momenti più importanti della vita: ma siamo davvero sicuri di sapere quali siano? In questa poetica e ironica pièce da tavolo, reali ortaggi e tuberi diventano attori e metafora per raccontare, in piccolo, l’enorme avventura esistenziale di una vita.
«Siamo estremamente entusiasti ed emozionati di poter partecipare al Fringe Festival di Edimburgo», commenta Valentina Fadda –. «È il festival teatrale più grande al mondo e questo si sente a pelle. Credo che confrontarsi con un un pubblico realmente internazionale sia uno degli obiettivi di qualsiasi artista. Quest’anno, poi, debutteremo con un nuovo lavoro e siamo molto curiosi di capire come verrà accolto. Speriamo di poter ricevere la stessa entusiastica reazione che abbiamo avuto l’anno scorso.»
«Tale of a Potato è un lavoro al quale abbiamo lavorato moltissimo», aggiunge Angelo Trofa. «In questo spettacolo si concentrano anni di ricerca sul linguaggio e molte cose che le numerose repliche de La grande guerra degli Orsetti Gommosi ci hanno insegnato. Credo però che in questo nuovo lavoro si percepisca un’intensa voglia di trovare un punto di contatto con il pubblico. Rappresentiamo il racconto di una vita con le sue preoccupazioni e slanci emotivi, con grande sincerità. Spero che ognuno possa trovare qualcosa di sé.»























