“Parlare con un cane di peluche? Detta così suona strano. Ma nessuno, ancora oggi, riesce a resistere al suo fascino. Con quegli occhietti furbi, il ciuffotto fuxia e l’aria da birbaccione, Uan è assolutamente ‘vivo'”. A raccontare è Manuela Blanchard e chiunque sia stato bambino negli anni ’80 (ma anche dopo) sa di chi parla. “Lui” è Uan, il mitico cane rosa, protagonista di Bim Bum Bam, il contenitore che per tutta una generazione è stato molto più di un programma per ragazzi, ma un vero cult, che fece la fortuna dei pomeriggi Fininvest, lanciò nuovi futuri volti della tv e resta ancora nel cuore di chi lo guardava. A poco più di 40 anni dal debutto, Bim Bum Bam debutta per la prima volta in teatro con un vero e proprio show che avrà una prima data zero il 18 ottobre al Sociale di Alba, per proseguire in prima nazionale il 29 al Lirico di Milano e poi in tournée fino a dicembre, anche a Torino, Ferrara, Napoli, Roma, Catania, Palermo e Montecatini. Il progetto sarà anche un’occasione per rendere omaggio a Enrico Valenti – il papà del pupazzo Uan – morto a 71 anni lo scorso 15 luglio.
Inizialmente in onda su Antenna Nord, dal 3 gennaio 1982 su Italia 1 (acquisita da Fininvest nel 1983), Bim Bum Bam era “il” pomeriggio dei bambini, a suon di cartoni e sketch dei conduttori, tra i quali negli anni spiccavano Paolo Bonolis, Licia Colò, Manuela Blanchard, Marco Bellavia, accompagnati sempre da Uan. Realizzato da Dimensione Eventi, con la produzione di Roberto Indiano e su licenza ufficiale Rti Mediaset Group, con la regia e i testi di Claudio Insegno, lo spettacolo sarà condotto proprio da Uan, con la voce storica di Pietro Ubaldi, accompagnato da Blanchard e Bellavia e da una band live. Special guest star e direttore musicale, il maestro Enzo Draghi, autore di innumerevoli sigle tv. “Negli ultimi anni abbiamo partecipato a diversi comics e festival”, racconta all’ANSA Blanchard, che condusse il programma per tre anni dall’85 insieme a Paolo Bonolis, diventando poi inviata in esterna. “Ogni volta il pubblico ci accoglie con infinito affetto e commozione. È un tuffo nel passato e nei ricordi della loro infanzia – dice -. Abbiamo pensato di provare a portare quelle emozioni in giro per l’Italia”.
Tra sorprese e ospiti, la storia coglie Uan convinto che il suo juke-box sia rotto perché il pubblico non lo ascolta più. I suoi amici, i suoi tanto cari bambini, sono cresciuti e, alle prese con i problemi dell’età adulta, hanno smesso di sognare non riuscendo più a sentire le emozioni. La missione diventa quindi riportare ai grandi la spensieratezza dell’infanzia, far vivere il senso puro di leggerezza nel cuore che solo i bimbi hanno, in una serata piena di ricordi: una cameretta colorata, tappezzata di poster di Madonna e Michael Jackson, le quattro del pomeriggio, la merenda. La sigla di Bim Bum Bam e torna l’allegria. Non mancherà il karaoke corale sulle sigle di cartoni come Lady Oscar, Holly e Benji, Lupin, Occhi di Gatto, Creamy, Magica Emy, fino ai Bee Hive di Kiss Me Licia. “Parlare con un cane di peluche? Per noi era un essere vivente – sorride Blanchard, che con Bim Bum Bam vinse anche il Telegatto -. È il prototipo del bambino senza esserlo. È tenero, rosa, però anche birbaccione: non ha voglia di studiare, vuole i biscotti e tutta una serie di cose che vuole anche il bambino. Per questo piace anche ai piccoli di oggi, che pure sono abituati a tutti altri tempi ed effetti speciali. Io – sorride – ho un mio Uan a casa. Me lo regalarono quando lasciai la trasmissione”. Mai pentita? “No, c’è un tempo per ogni cosa”, risponde lei, oggi esperta di Thai Chi. “Il mio sogno? Riabbracciare Paolo Bonolis – conclude -. Spero venga a vederci a Roma: sono più di trent’anni che non ci incontriamo”.






















