Si riaccende lo scontro in Consiglio regionale sul caso decadenza della governatrice della Sardegna Alessandra Todde.
Il consigliere di Fi Piero Maieli, componente della Giunta per le elezioni, ha presentato una formale diffida nei confronti del presidente dell’organismo Giuseppe Frau (Uniti per Todde) “a convocare, con immediata urgenza, la nuova seduta per l’adozione degli atti di competenza e a trasmetterli al presidente del Consiglio regionale per la dichiarazione di decadenza della presidente Todde”.
L’esponente dell’opposizione ricostruisce la vicenda e spiega: l’ordinanza che richiamava gravi violazioni nel rendiconto delle spese elettorali e decretava la decadenza insieme alla sanzione pecuniaria di 40mila euro è stata impugnata dalla stessa Todde, che ha chiesto la sospensiva al Tribunale civile di Cagliari.
La Giunta per le elezioni si era riunita il 4 febbraio scorso, ma aveva scelto di attendere l’esito del ricorso presentato dai legali della presidente al Tribunale civile nonostante “il contenzioso avesse a oggetto la sola irrogazione delle sanzioni pecuniarie e il suo esito fosse, quindi, del tutto ininfluente sulla dichiarazione di decadenza”, scrive Maieli.
Tuttavia, il 28 maggio scorso il Tribunale ha respinto il ricorso, “confermando la fondatezza delle contestazioni e affermando chiaramente che l’accertamento delle violazioni è di competenza esclusiva degli organi di controllo, e che il Consiglio regionale deve limitarsi a prenderne atto e deliberare sulla decadenza”. Contro la decisione del Tribunale pendono altri ricorsi, compresi quelli alla Consulta per conflitto di attribuzioni, la cui prima udienza è slittata a settembre.
A sostegno della sua posizione, il consigliere di Fi richiama un parere del ministero dell’Interno del 2020, secondo cui, in caso di violazioni accertate delle norme sulle spese elettorali, il Consiglio non ha alcuna discrezionalità e deve solo prendere atto della decadenza, senza votazioni o valutazioni di merito.
Maieli si riserva anche di ricorrere al Tar o di sollecitare l’intervento degli organi statali, per scongiurare che “dalla mancata adozione degli atti dovuti possano derivare eventuali responsabilità contabili e penali, o che scattino le sanzioni previste dall’articolo 50 dello Statuto speciale per la Sardegna”, che disciplina l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte dello Stato in caso di inadempienza degli organi regionali.























