Un altro guasto ad un treno delle Ferrovie dello Stato ha creato più di un problema dal primo pomeriggio di ieri.
Lo denuncia Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt Cgil.
“Per evitare che la circolazione dei treni in partenza ed in arrivo verso Sassari e Porto Torres venisse interrotta c’è stato bisogno di un treno che, una volta agganciato a quello rimasto in panne nel binario unico da cui dipende l’intera circolazione da San Gavino verso Sassari-Porto Torres ed Olbia, rimorchiasse nel binario “tronco” (morto) a Scala di Giocca – osserva Boeddu – Ci sono stati ritardi nella circolazione dei treni in arrivo ed in partenza dalla stazione di Sassari”.
“Questo è l’ennesimo episodio che deve far riflettere tutti – tuona il segretario della Filt Cgil Sardegna – I soldi che si stanno spendendo nel Sulcis con una completa interruzione del servizio ferroviario per oltre un anno e mezzo (il termine dei lavori è previsto per il mese di dicembre del 2026) non migliorerà neppure di un minuto la percorrenza ed il raddoppio dei binari interesserà solo pochi chilometri di strada ferrata.
Praticamente ci sarà solo un punto di scambio e niente più. Ma, nel nord dell’isola – aggiunge il leader sindacale – la situazione è ben più grave.
Passaggi a livello che quando rimangono aperti costringono il macchinista a fermare il treno sino a quando non interviene la squadra di soccorso degli operai della rete ferroviaria italiana. Tutto questo avviene in aperta campagna dove è impossibile scendere dal treno con temperature proibitive d’estate così come d’inverno. A questo si aggiungono i ritardi a catena per i treni che rimangono fermi nelle varie stazioni in attesa che il binario unico occupato dal treno guasto vengano liberati”.
Sui tempi di percorrenza Boedda denuncia: “sono fermi a cinquanta anni fa. Una vergogna che continua di anno in anno per ottusità politica che mai si vuole confrontare con le organizzazioni sindacali ma che continua nei proclami”.























