Da anni, da sindacalista, si batte per i problemi e i precari della scuola: flash mob, sit in e comunicati sono il suo pane quotidiano.
Ma anche consulenze e consigli per compilare domande che possono valere un posto di lavoro o un avvicinamento a casa.
L’ultima fatica di Andrea Degiorgi, protagonista di mille battaglie con i Cobas, è invece un libro di poesie. Il titolo è giá una rima: Versi persi e poi riemersi. Il volume è stato presentato proprio nella sede Cobas di via Santa Maria Chiara a Pirri.
Degiorgi, 68 anni, cagliaritano, dopo la laurea in filosofia ha insegnato in vari istituti superiori. Ha organizzato diversi corsi di formazione per insegnanti e personale ATA della scuola, intervenendo come relatore e formatore. Nell’ambito dei Cobas si è sempre occupato dei problemi della scuola. E continua a farlo anche adesso che è in pensione. Come antidoto allo stress e per divertimento compone rime e giochi di parole. Letteratura sì, ma solidale: i fondi raccolti dalla vendita del libro saranno devoluti a Toadd un’associazione piemontese che opera nel settore della beneficenza, dell’assistenza sociale e socio sanitaria, della tutela dei diritti civili. I ricavati andranno al progetto Scuolina di Addis, nato e portato avanti per garantire un’istruzione dignitosa ai bambini in età prescolare di una delle zone più povere della capitale etiope.
L’opera, curata da Marcella Catignani, insegnante e scrittrice, è composta da poesie che Degiorgi era solito regalare ad affetti e amici divise in in sei sezioni tematiche (compleanni, feste comandate, la scuola, altre occasioni, viaggi e luoghi, de senectute). Piccole composizioni per fermare il tempo per chi, come Degiorgi, preso da mille impegni, di tempo ne ha sempre avuto poco. La sua produzione, inviata nel corso degli anni ad amici e parenti con mail, messaggi, pagine di carta, era dispersa. Ma è stata ora selezionata e stampata, comprese le poesie nei messaggi telefonici rimasti sul cellulare. “La dimensione ludica – si legge nella prefazione – è fondamentale nelle sue poesie – che a volte richiamano la tradizione inglese dei nonsense. La leggerezza però non diventa mai superficialità, secondo la lezione di Calvino, ma rappresenta il poeta filosofo che, con un agile salto improvviso, si solleva dalla pesantezza del mondo e lo guarda con un’altra ottica e una nuova logica”.






















